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Il sindaco: «Mille posti alla Prandina non ci staranno mai e non servono»

Il sindaco replica ai commercianti che oggi 3 agosto hanno manifestato per chiedere che l'ex caserma sia trasformata in un grande parcheggio alle porte del centro storico: «Basta fare due conti. Bisogna avere una visione di città e della sua complessità. E' così che si prendono decisioni e non a pelle»

«Anche volendo, non ci stanno. Lo sa anche chi protesta. E oltre a non starci, non è immaginabile realizzare 1000 posti auto alla Prandina. Ce ne saranno al massimo 500. E ripeto, al massimo».

«Non servono»

Il sindaco Sergio Giordani replica così ai commercianti che oggi 3 agosto si sono radunati davanti alla ex caserma, capitanati dal presidente Acc Massimiliano Pellizzari, per protestare contro l'amministrazione. Nel mirino dei manifestanti c'è proprio il sindaco, che nonostante si ostini a spiegare come tutti quei posti auto non c'entrino fisicamente negli spazi della Prandina, continua a non convincere. In più, lascia intendere che i posti non saranno neanche 500, che col gioco al rialzo dei commercianti, potrebbero bastare anche a loro.

L'unica opzione sarebbe quella di un park interrato o in altezza: «Con quali soldi? Sapete quanto costa un'opera del genere? Ed io dovrei spendere i soldi dei contribuenti per un progetto che non serve alla città? L'ex caserma ora è nostra, ma per deciderne il destino bisogna ragionare in un'ottica che comprenda tutta la città e il centro e non d'istinto e a pelle. Io capisco i commercianti, ma i problemi purtroppo sono ben altri e non si risolvono con un parcheggio»

Pellizzari e Bertin

«Siamo in grado di dimostrare che i 1000 posti ci sono. Giordani conosce i vecchi progetti presentati da associazioni di categoria in passato che li contempla. Il problema è politico» la risposta immediata di Pellizzari. Nel mezzo invece si piazza Patrizio Bertin, presidente di Ascom, che non ha partecipato alla manifestazione, anche per marcare come sempre le distanze da Pellizzari, ma non spara numeri sui posti auto: «A noi la politica-partitica non interessa. Il parcheggio alla ex Prandina invece sì. Anzi, dirò di più: ci interessa un piano parcheggi degno di questo nome. Noi siamo per la ex Prandina destinata a parcheggio e con una capacità congrua alle necessità di un centro cittadino che per accogliere deve anche poter offrire occasioni di sosta. Le previsioni di incremento del turismo collegate all’inserimento di Padova Urbs Picta tra i siti Unesco, male si combina con un’offerta di parcheggi largamente insufficiente e vittima di un ostracismo ideologico nei confronti delle vetture, peraltro sempre meno inquinanti, che non esiste in nessuna città a vocazione turistica. Ci preoccupa vedere un tema di così grande importanza per il commercio ed il turismo cittadino trattato non con il necessario pragmatismo, ma con un atteggiamento preconcetto che svilisce l’impegno dell’imprenditoria commerciale e turistica padovana e offre il fianco a schermaglie politiche di dubbia utilità».

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