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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Stop alle registrazioni dei figli di coppie omogenitoriali, Giordani dal prefetto: «Continuerò a farlo»

Vertice nel pomeriggio tra il sindaco e Grassi sulla questione del riconoscimento, scoppiato dopo il caso Milano. Il primo cittadino verrà comunque segnalato all'autorità giudiziaria

Vertice, oggi 22 marzo, in prefettura tra il prefetto Raffaele Grassi e il sindaco Sergio Giordani sulla questione della registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali. Giordani continuerà a registrare le mamme all'anagrafe, mentre per i papà finora non sono arrivate richieste, ma la strada sembra quella di non concederlo in caso di richieste. La discriminazione quindi si sposta dagli omosessuali al genere, facendo una differenza tra mamme e papà affidandosi al "cavillo" della genetica.

Giordani

«Ho avuto col Prefetto Raffaele Grassi un confronto molto cordiale che, nei distinti ruoli e nelle differenti funzioni, si è tenuto come sempre nel segno della più ampia collaborazione istituzionale - racconta il sindaco Giordani - .Come sindaco, ben lontano dal farne una questione ideologica o di parte, ho il dovere di tutelare anzitutto gli interessi preminenti delle bambine e dei bambini. In coscienza, e ritengo anche in diritto, non posso immaginare di negare atti amministrativi che mi competono come ufficiale di Stato Civile, dai quali derivano i diritti fondamentali di questi piccoli, esponendoli così a gravi discriminazioni. Ecco perché, su questo tema, intendo confermare le modalità e le procedure che fin dal dal 2017 sono state applicate da me e dal Comune di Padova, e come sempre fatto comunicando ogni atto alle Autorità competenti (sono 32 le registrazioni avvenute a Padova, ndr). E’ un contesto che vive gravissimi vuoti normativi che nuocciono prima di tutto, lo ripeto, alle bambine e ai bambini. Il mio appello non può che essere quello rivolto al legislatore e in maniera trasversale alle forze parlamentari di sanare questo vulnus»

Benciolini

All'incontro ha partecipato anche l'assessora all'anagrafe, Francesca Benciolini: «I nostri uffici di Stato civile lavorano con professionalità e attenzione su questi temi che incidono sui diritti fondamentali degli individui, in un’ottica di massima tutela di ogni persona. E’ un lavoro che accompagna le nostre vite attraverso atti che, a volte, sembrano scontati ma che possono fare la differenza, come ci dimostrano i casi di cui ci stiamo occupando in questi giorni».

Grassi

Subito dopo il vertice, la prefettura ha diramato una nota che riportiamo integralmente: «In data odierna (22 marzo, ndr), nel consueto spirito di leale collaborazione fra amministrazioni pubbliche, si è tenuto un incontro fra il Prefetto Raffaele Grassi e il Sindaco di Padova Sergio Giordani, accompagnato dall’assessora Francesca Benciolini, sul tema delle registrazioni anagrafiche degli atti di nascita di figli di coppie omogenitoriali. In particolare, il Prefetto ha richiamato l’attenzione del Sindaco sul contenuto della recente circolare del ministero dell’Interno, nella quale è riportato l’attuale orientamento delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, che non ammette la trascrivibilità nel nostro paese dell’atto di nascita formato all’estero da coppia omogenitoriale maschile che indichi, oltre al padre biologico, anche il genitore d’intenzione. Nel corso dell’incontro, cordiale e disteso, l’amministrazione comunale ha escluso di aver posto in essere atti in contrasto con la citata giurisprudenza, manifestando piena adesione a tale orientamento. Il Sindaco di Padova ha poi rassegnato l’orientamento impresso ai competenti uffici, nello specifico ha sostenuto la propria convinzione in ordine alla legittimità della pratica di iscrivere all’anagrafe gli atti di nascita di figli, nati in Italia, di coppie omogenitoriali femminili riportando – oltre al genitore biologico – anche il genitore di affezione. Il Sindaco ha, altresì, riferito che gli atti così formati sono sempre stati opportunamente segnalati all’Autorità giudiziaria. Il Prefetto, sul punto, nel prendere atto delle posizioni assunte dall’Amministrazione comunale, in ossequio al dettato normativo vigente, informerà a sua volta l’Autorità giudiziaria, affinché quest’ultima possa valutare l’eventuale esercizio, in sede civile, dell’azione di rettifica degli atti così formati».

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