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Giordani e Zaia, le istituzioni contro Trump: «Mina la democrazia»

Entrambi si proclamano amici degli Usa. Giordani: «Scene di violenza intollerabili». Zaia: «Il primo della classe non può permettersi di fare quello che farebbe l'ultimo, passa l'idea che tutto sia possibile»

«Chi come me non ha mai avuto dubbi nell’amare l’America e la sua democrazia non può accettare scene come questa! Vergogna, l’estremismo è la sconfitta della buona politica». Sono le dichiarazioni del Sindaco Sergio Giordani, espresse a caldo la sera del 6 gennaio, mentre il mondo guardava agli Usa e ciò che stava accadendo a Washington. Centinaia di sostenitori del presidente uscente Donald Trump avevano attaccato violentemente la sede del parlamento al Campidoglio a Washington, arrivando ad occuparne le aule. Una donna è morta dopo essere stata colpita da un colpo d'arma da fuoco. Nella notte la polizia di Washington ha fatto sapere che ci sono state altri tre morti nelle aree che circodnano il Congresso. C'è chi oggi, a passaggio finalmente avvenuto tra Trump e Biden, parla di tentato golpe. 

Primi della classe

L'eco di quanto accaduto negli Stati Uniti non poteva quindi non coinvolgere anche la politica locale e regionale. Se le parole di Giordani sono state immediatamente nette e di condanna a Trump, non da meno lo è stato il Presidente del Veneto, Luca Zaia: «Per noi gli Stati Uniti sono la culla della democrazia e credo che questo sia un attacco alla democrazia - ha dichiarato nel consueto punto stampa stimolato dalla domanda di un giornalista - perché non si accetta il risultato elettorale. Il primo della classe non può permettersi di fare quello che farebbe l'ultimo, passa l'idea che tutto sia possibile, scene del genere le abbiamo viste l'ultima volta in Libia. Io sono vicino al popolo americano, credo che la democrazia debba avere il suo corso, è un fatto di rispetto. L'immagine degli Stati Uniti ne esce devastata e credo che Trump debba fare dichiarazioni che vadano in senso opposto a quello che è successo, abbiamo noi amministratori l'obbligo di indicare la via, e non deve essere la via che porta al burrone».

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