
Un momento della cerimonia (ph. Franco Tanel)
Giorno della memoria: la cerimonia all'Internato Ingnoto e le parole del Sindaco Giordani
Il giorno della memoria è stato celebrato, alla presenza del Sindaco Giordani e di diverse autorità della città, con una cerimonia all'Internato Ignoto
Il giorno della memoria è stato celebrato, alla presenza del Sindaco Giordani e di diverse autorità della città, con una cerimonia all'Internato Ignoto. Queste le parole usate dal Sindaco Giordani nel suo discorso.
«La Giornata della memoria non è e non deve essere solo una cerimonia, ma un momento di riflessione e approfondimento per capire uno dei momenti più tragici e bui della nostra storia. La macchina infernale messa in atto dal nazismo per sterminare metodicamente gli ebrei, ma anche tutte le persone ritenute diverse come gli omosessuali o gli zingari, considerate inutili come i disabili o i malati di mente, o pericolose come gli oppositori al regime, gli anarchici e molti intellettuali che non si piegavano alla dittatura, è un unicum nel purtroppo numeroso elenco dei genocidi che segnano la storia umana. La Shoah è assurta a simbolo del male assoluto per la sua enormità, sia nei numeri, che nell’ideologia che la ha partorita e ancora ci è difficile comprendere come tanti uomini e donne abbiano partecipato a questo crimine anestetizzando, evidentemente, la propria coscienza, ignorando il sentimento di umanità che vive in ognuno di noi. La memoria della Shoah, non è un fatto che riguarda solo gli ebrei, che pure ne hanno pagato il prezzo più alto, ma è un fatto universale che riguarda tutta l’umanità. Dobbiamo ricordare, dobbiamo fare in modo che il tempo non sbiadisca l’indignazione e l’orrore per questo dramma. Dimenticare, in questo caso è una colpa. Negare è sciocco se non peggio. Purtroppo, nonostante le tante testimonianze rimaste, per opera dei pochi sopravvissuti, tra i quali poeti e scrittori sfuggiti ai forni crematori, come il nostro Primo Levi, troppe persone si lasciano convincere dai nuovi seminatori di odio, e negano perfino che tutto questo sia accaduto. Non lo possiamo permettere, per rispetto della verità innanzitutto, ma anche per rispetto dei milioni di vittime, tra le quali anche i tanti che, in qualche modo si sono opposti a questa barbarie. Uomini che ricordiamo qui, di fronte ai caduti di questo sacrario, nel Giardino dei Giusti del Mondo, nel quale ognuno di loro è ricordato piantando un albero, simbolo di vita che si trasmette alle future generazioni e segno di speranza per il futuro».
Il Sindaco di Padova ha concluso il suo intervento citando una poesia di