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Inchiesta Euganeo, il gip archivia le accuse di concussione per Giordani e Bonavina

Il sindaco e l'assessore erano sospettati di aver pressato la ditta per finire i lavori entro maggio 2022, vigilia delle elezioni amministrative. Il giudice per le indagini preliminari però ha deciso di non procedere

Il giudice per le indagini preliminari ha archiviato le posizioni del sindaco di Padova Sergio Giordani e dell’assessore allo sport Sergio Bonavina nell’inchiesta sui lavori allo stadio Euganeo. E' stata quindi accolta dal gip Elena Lazzarin la richiesta di archiviazione avanzata dal Pubblico Ministero Benedetto Roberti, che ha disposto l’archiviazione del procedimento iscritto a loro carico con riferimento alle presunte pressioni svolte per accelerare il completamento della curva Fattori dello Stadio Euganeo. Il decreto emesso dal Giudice attesta - all'esito di approfondimenti investigativi che la stessa Autorità giudiziaria ha definito, per quanto riguarda Giordani e Bonavina, completi e non suscettibili di ulteriori sviluppi e che non vi è stata alcuna condotta illecita da parte loro. È stata altresì accertata la totale estraneità rispetto alla concreta gestione dell'appalto in questione e delle società che operavano nel cantiere, tutt’ora in fase di accertamento. 

I fatti

Tutto è iniziato a novembre, quando la Procura ha ordinato il sequestro del cantiere della curva Sud dello stadio Euganeo. Questo a conclusione di un’indagine sull’appalto indetto dal Comune di Padova per il rifacimento della nuova curva sud dello stadio e la costruzione dei due annessi palazzetti dello sport. Sindaco e assessore accusati di concussione per aver pressato la società a finire i lavori prima delle elezioni comunali, quindi per fini politici. Quattro misure interdittive invece per due imprenditori e due funzionari comunali con la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per cinque mesi e il divieto temporaneo di contrattare con la Pubblica Amministrazione per cinque e tre mesi. Per loro le accuse sono si subappalti illeciti e turbativa d'asta

Le indagini

Le indagini, coordinate dalla Procura patavina ed eseguite dal Nucleo di polizia economico- finanziaria della Guardia di Finanza di Padova, hanno consentito di ipotizzare che l’amministratore della società appaltatrice, con sede operativa nella provincia di Viterbo, avrebbe turbato la gara relativa ai lavori di rifacimento della nuova curva dello stadio Euganeo di Padova, rappresentando fraudolentemente una capacità imprenditoriale non corrispondente al vero, soprattutto attraverso la proposta di esecuzione dei lavori in tempi dimezzati rispetto a quelli previsti dal bando, ai fini della relativa aggiudicazione. Inoltre, lo stesso soggetto, in concorso con l’altro imprenditore destinatario della misura interdittiva, operante nel bresciano, avrebbe posto in essere, in violazione del Codice degli appalti pubblici, atti simulati nell’esecuzione dei lavori tesi a celare contratti di subappalto non autorizzati, ricorrendo a subaffidamenti comunque soggetti alla disciplina autorizzativa atteso il superamento dei limiti di legge, avuto riguardo all’importo delle prestazioni affidate e all’incidenza del costo della manodopera e del personale. Con riguardo ai due funzionari pubblici, invece, si è ritenuto che il responsabile unico del procedimento e il direttore dei lavori avrebbero agevolato la realizzazione di tali condotte, talvolta con il proprio contributo, non censurando le lacune procedurali in contestazione e non esercitando, al ricorrere dei presupposti, la facoltà legislativa di richiedere la risoluzione del contratto. Oggi, 19 aprile, la notizia dell'archiviazione della posizione del sindaco Giordani e dell'assessore Bonavina, considerati estranei alla vicenda.

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