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La grandine fa salire il conto dei danni per l'agricoltuta e non placa la siccità

Coldiretti Padova: «Interessata una fascia di 20 km da Teolo verso est, grossi chicchi distruggono campi di mais, soia e ortaggi»

«L’arrivo di grandine e violenti temporali di venerdì ha fatto salire il conto dei danni all’agricoltura in provincia, territorio duramente provato dal caldo e dalla siccità che ha ridotto i raccolti di mais e grano e tagliato la disponibilità di foraggio per gli animali nei campi arsi dal sole, messo in crisi la produzione di ortaggi e frutta e gettato un’ipoteca anche sulla prossima vendemmia» sostengono da Coldiretti Padova.

Siccità

«Oltre al fatto che queste piogge a macchia di leopardo e di breve durata, seppur violente, certo non risolvono il problema della siccità - proseguono - a preoccupare è la grandine che anche oggi ha colpito una fascia di territorio lunga oltre 20 chilometri, e pertanto di coltivazioni agricole, tra Teolo, Selvazzano, Padova, Noventa Padovana, Saonara, Legnaro. Proprio la grandine è la più temuta dagli agricoltori per i danni irreversibili che provoca ai raccolti e che in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno. I tecnici di Coldiretti Padova stanno già raccogliendo le prime segnalazioni dagli agricoltori: danneggiate le coltivazioni a pieno campo come il mais, la soia, le barbabietole, l’erba medica ma c’è preoccupazione anche per le conseguenze sui vigneti ad ovest dei Colli Euganei e sugli ortaggi all’aperto».

Pioggia

«La pioggia – continua Coldiretti Padova – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti. Siamo di fronte – sottolinea Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche nel nostro territorio dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo».

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