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Devastante grandinata in piena notte nella Bassa Padovana: danni a vigneti, campi di mais e soia

Nell’estate degli eccessi la grandine e il vento forte continuano ad aggravare i danni all’agricoltura: nella notte tra martedì 5 e mercoledì 6 luglio il maltempo si è abbattuto nuovamente sulla provincia di Padova e ha colpito in particolare il territorio a sud

Nell’estate degli eccessi la grandine e il vento forte continuano ad aggravare i danni all’agricoltura: nella notte tra martedì 5 e mercoledì 6 luglio il maltempo si è abbattuto nuovamente sulla provincia di Padova e ha colpito in particolare il territorio a sud, una fascia di circa 20 chilometri tra Correzzola, Pontelongo, Candiana, Bovolenta, Casalserugo e Maserà. Insieme alle raffiche di vento è la grandine ad aver causato i maggiori problemi in quest’area, tanto che ancora in mattinata in campagna e sotto i vigneti erano ben visibili gli accumuli di ghiaccio.

Grandine e vento

A farne le spese, spiega Coldiretti Padova, sono stati i vigneti di prosecco e di friularo, oltre alle altre varietà coltivate in pianura, presenti in particolare a Candiana e Bovolenta. I grossi chicchi di grandine hanno colpito i grappoli in via di maturazione e spogliato i tralci. Per alcuni produttori le perdite sono notevoli e difficilmente sarà possibile arrivare alla vendemmia nei vigneti maggiormente colpiti. Finora la viticoltura padovana era stata risparmiata dalla grandine caduta in altre zone della provincia, così come la siccità e la penuria d’acqua non erano ancora arrivate a minacciare le viti. Ma dove si abbatte la grandine, spiega Coldiretti Padova, in questo periodo in cui l’uva matura di giorno in giorno le perdite possono essere consistenti. Insieme alla grandine il vento forte si è abbattuto anche sui campi di mais, piegando le piante che hanno stentato a crescere a causa della siccità. Il raccolto di soia, per molti agricoltori seminata come secondo raccolto, è compromesso in decine di ettari mentre tra gli ortaggi si registrano danni a zucchine, melanzane, pomodori. Solo nei prossimi giorni, sottolinea Coldiretti Padova, sarà possibile fare una stima dei danni. La pioggia, invece, poterà un sollievo limitato e localizzato ad aree ristrette e non sono certo questi temporali a risolvere un’emergenza che si trascina da mesi.

Coldiretti Padova

«Certo è che il conto che l’agricoltura sta pagando agli eccessi del meteo - osserva Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova - si allunga e si aggrava di giorno in giorno. Già ci aspettiamo un contraccolpo sulla produzione di seminativi tra il 20 e il 30 per cento a causa della siccità che ci assedia ormai dallo scorso inverno. Siamo già al terzo episodio di maltempo in meno di una settimana, dopo la violenta grandinata di venerdì scorso tra Selvazzano, cintura urbana nord di Padova e parte del Piovese e il vento forte che lunedì ha spazzato tutta la provincia. Quanto alle precipitazioni, in alcune zone sono caduti anche 30 millimetri d’acqua durante il nubifragio, ma stiamo parlando di aree limitate e di un singolo episodio. Per dare un po’ di tregua ai terreni e alle coltivazioni servirebbe qualche giorno di pioggia, purché non troppo intensa o violenta, altrimenti si trasforma in un problema, come stiamo constatando. Ovviamente le somme si tirano alla fine ma è chiaro che per l’agricoltura padovana sarà un’annata difficile, già segnata dai rincari delle materie prime e dei costi energetici che pesano sui bilanci aziendali e condizionano la produzione. Per quanto riguarda la siccità nei giorni scorsi il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza e stanziato le prime risorse, 4,8 milioni di euro per il Veneto, una somma che servirà a far fronte agli aspetti più urgenti e gravi ma che certo non basterà a risollevare l’agricoltura. Èper questo che da tempo stiamo chiedendo a tutti i livelli interventi per agevolare le forme di difesa attiva e passiva contro gli eccessi del clima e per tutelare la nostra agricoltura e le nostre produzioni. Il primo semestre del 2022 è uno dei più caldi di sempre ed è accompagnato da eventi estremi come grandine e vento forte sempre più ravvicinati e violenti». Il dimezzamento delle piogge nel 2022 ha avuto un impatto devastante sulle produzioni che fanno segnare anche nella nostra provincia un calo di circa il 30% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle con le mucche stressate dal caldo afoso, del 15%-20%  quella della frutta e degli ortaggi ustionati da temperature superiori ai 37 gradi.

Cia Padova

«Si prospetta un’annata agraria nera. Non bastava la siccità. Le continue grandinate stanno mettendo ko tutto il settore primario della provincia». Così Luca Trivellato, presidente di Cia Padova, subito dopo l’ultima “tempesta perfetta” che si è abbattuta martedì mattina intorno alle 2.30 nella zona compresa fra Bertipaglia, Cornegliana di Due Carrare e Correzzola. Chicchi grossi come delle palline da golf hanno devastato colture quali zucchine, zucche, mais e soia, proprio nel periodo del loro maggior sviluppo vegetativo. «Il nubifragio - spiega Cristiana Scarabello, presidente della zona Cia di Padova - è durato circa 20 minuti. La grandine pareva una mitragliata, come dei proiettili, anche a causa del forte vento. Bisognerà aspettare qualche giorno per stilare una sommaria conta dei danni, ma siamo sicuramente nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro». Il presidente Trivellato lancia un appello alle Istituzioni: «Questa batosta è solo l’ultima della serie per il mondo dell’agricoltura padovano. Fra siccità, aumento dei costi e burocrazia, l’intero comparto è al limite del baratro. Motivo per cui chiediamo agli enti competenti di prevedere degli specifici aiuti, pure in termini economici. Il nostro è un allarme che ci auguriamo venga ascoltato. Gli imprenditori agricoli sono anzitutto delle sentinelle e dei difensori del nostro territorio vanno sostenuti con azioni concrete».

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