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Il Covid non ha fermato i Caaf della Cigil: nel 2021 gestite quasi 2000 pratiche in più

Contegiacomo: «Cifre che ci consegnano un anno di crescita della nostra attività con un riconoscimento generale. Ci siamo riusciti perché non abbiamo mai interrotto l'attività di assistenza e tutela verso lavoratori e pensionati»

Il 2021 è stato un anno di crescita per il Caaf Cgil di Padova. Nel 2021 sono aumentate le dichiarazioni dei redditi elaborate dal servizio fiscale del 2,88%. Aumentate anche le richieste esaudite delle Dsu per l’Isee: + 7,6% e le pratiche evase relative alle domande per il reddito di cittadinanza: + 18%. «Cifre che ci consegnano un anno di crescita della nostra attività con un riconoscimento generale, in termini di professionalità ed efficienza, dell'ottimo livello dei servizi che eroghiamo. Il segreto di questi numeri? Essere riusciti a non interrompere mai l'attività di assistenza e tutela verso lavoratori e pensionati. Di fatto, pandemia o no, il Caaf della Cgil di Padova, non ha mai chiuso» spiega Lisa Contegiacomo, ad Caaf Cgil Padova.

Numeri

Sono numeri che testimoniano un anno di indubbio aumento del lavoro svolto da parte del Caaf di Padova, il servizio fiscale della Cgil della città del Santo che, al 30 settembre 2021, ha registrato una crescita di 1743 pratiche per la denuncia dei redditi, pari ad un + 2,88% rispetto al 2020, raggiungendo il numero di 62.256 modelli 730/2021 elaborati per la campagna fiscale di quest'anno. Accanto a questo, altro numero che cresce è quello relative alle domande per il reddito di cittadinanza che sono passate da 1.177 del 2020 alle 1.435 del 2021. Infine, ancora maggiore il numero di DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) elaborate nel 2021 per il rilascio dei certificati ISEE comprovanti la propria situazione economica (o del proprio nucleo familiare): ben 22.215, contro le 20669 dell'anno precedente, ossia un + 7,6%.

Contegiacomo

«A tal proposito – interviene Lisa Contegiacomo, AD del Caaf Cgil Padova – è giusto sottolineare che l’assegno unico, la cui entrata in vigore era prevista per il 1° luglio di quest'anno, è stato poi posticipato per tutti i lavoratori dipendenti, al 1 gennaio 2022. Questo ha comportato che solo i lavoratori autonomi hanno sostanzialmente presentato la domanda per l’assegno temporaneo, la cui validità è stata prevista da luglio a dicembre 2021, per poi rientrare nella normativa generale dell’assegno unico. Questo denota che la nuova misura che, pare sarà approvata dal Governo nelle prossime settimane, inizierà ad avere effetto da gennaio 2022 e ingloberà vari benefici esistenti, quali gli assegni al nucleo familiare (Anf) e le detrazioni per i figli a carico. La novità è costituita dal fatto che diversamente da quel che prevede la vecchia normativa attualmente in essere, ad erogare gli importi non sarà più il datore di lavoro ma direttamente l'Inps, a cui i cittadini dovranno presentare il proprio Isee, per ottenere il quale è necessario fare la Dsu che, ricordo, scade il 31 dicembre di ogni anno. Questo significa, lo dico per tutte le famiglie interessate agli assegni familiari, che dal prossimo 1° gennaio 2022, se si vuole accedere ai nuovi benefici previsti dalle normative, bisognerà ripresentare la Dsu».

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