Crollo Appiani, scontro tra Comune e ditta: «Abbiamo lavorato in sicurezza»

Scontro tra Comune e ditta Brenta sul crollo dei calcinacci dall'Appiani. L'amministrazione ieri ha ribadito che via Marghera, dov'è avvenuto l'incidente, fortunatamente senza vittime e feriti, doveva essere chiusa come da ordine di servizio e di errore umano di chi manovrava l'escavatore. Se così fosse stato, il macigno non avrebbe mai colpito la Lancia Musa con mamma e figlia 15enne a bordo. La Brenta invece parla di caso fortuito e di accordi rispettati: «Quello che è successo è stata una fatalità. Abbiamo proceduto nello stesso modo lungo tutta via 58 Fanteria – spiega al Gazzettino un dipendente della ditta operativo in cantiere - e non è accaduto nulla. Non eravamo ancora arrivati in via Marghera, dov'era prevista la chiusura della strada secondo il piano delle demolizioni. Mentre non lo era su via 58 Fanteria. L'avremmo fatto in questi giorni, come abbiamo poi proceduto (ieri mattina, ndr) quando con due movieri abbiamo interrotto la percorrenza di via Marghera nei momenti più delicati dell'abbattimento, lavorando come previsti. Per quanto riguarda l'incidente noi eravamo a distanza adeguata dalla strada e alzare una parete ancora più alta non sarebbe servito a molto». L'amministrazione ha ribadito invece la sua posizione, per bocca del vicesindaco, Andrea Micalizzi: «Era previsto dal piano di demolizione approvato dal Comune che al sopraggiungere della terza campata prima dell'intersezione con via Marghera, dovesse essere interrotta la circolazione sia pedonale che veicolare per tutta la durata della demolizione. Non è stato fatto ed è un fatto grave, ma ora sarà la Spisal a decidere»