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L'inflazione supera l'11%, Padova la città veneta più cara

Giussani: «La crescita è una sfida resa più difficile per effetto dell'elevata inflazione, a sua volta il fenomeno che maggiormente sta contribuendo a raffreddare la ripresa. La crescita dei prezzi al consumo presenta oggi una intensità mai vista dalla nascita dell’euro»

Secondo i dati Istat, nel 2022 c'è stata l'inflazione più alta dal 1985: rispetto ad un anno fa, in Veneto i prezzi sono cresciuti dell'11,3% principalmente a causa dall’andamento dei prezzi degli energetici. In Veneto l'indice dell'aumento dei prezzi di dicembre, secondo l'Istat, è dell' 11,3 con Padova che sale al primo posto tra i capoluoghi veneti sopra i 150mila abitanti, con un +11,8, e si colloca al 14° posto su scala italiana, superando così Verona, solitamente il capoluogo veneto più caro, che invece si ferma all'11,6 (16° posto su scala nazionale). Chiude Venezia con il 10,8 (24° posto).

Giussani

«La crescita è una sfida resa più difficile per effetto dell'elevata inflazione, a sua volta il fenomeno che maggiormente sta contribuendo a  raffreddare la ripresa. La crescita dei prezzi al consumo presenta oggi una intensità mai vista dalla nascita dell’euro - commenta Cristina Giussani, presidente Confesercenti Veneto - .L’aumento delle materie prime e dell’energia e le contingenze geopolitiche hanno fatto schizzare i prezzi dei beni alle stelle con inevitabili conseguenze sull’andamento dei consumi. Il modesto incremento congiunturale dei volumi acquistati registrato quest’anno non deve ingannare, al netto della variazione dei prezzi, le vendite sono risultate sostanzialmente ferme e alcuni comparti devono addirittura recuperare i volumi del 2019. Le medie e gli indici statistici non dicono tutto. Non va dimenticato che l`impatto dell`inflazione è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa. Sono queste famiglie ad aver già adottato comportamenti più selettivi nei confronti dei consumi. Le perdite di reddito e l'erosione del risparmio accumulato interesseranno presto le spese anche dei consumatori con reddito più elevato».

Codacons

«L’aumento di prezzi è costato ad ogni famiglia italiana, a parità di consumi, ben 2.369 euro nel 2022, con una stangata complessiva che supera quota 61,3 miliardi di euro. Lo afferma il Codacons, commentando i dati definitivi sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat. Un tasso medio annuo dell’8,1% si traduce infatti a consumi costanti in un maggiore esborso pari in media a +2.369 euro per la famiglia “tipo”, spesa che sale a +3.285 euro annui per un nucleo con tre figli – analizza il Codacons. A livello provinciale è Catania la città che a dicembre registra l’inflazione più elevata pari al +14,7% su base annua, mentre ad Aosta la crescita dei prezzi si ferma al +8,5% - aggiunge il Codacons, che corregge i dati errati forniti nei mesi scorsi da altre organizzazioni – Se si considera però la diversa spesa per consumi delle famiglie sul territorio, è Milano la città che risente maggiormente dell’inflazione, con il tasso al +12% che si traduce in una maggiore spesa annua in media pari a +3.257 euro a famiglia. Un nucleo residente a Potenza, con una inflazione al 9,2%, spende invece “appena” +1.817 euro all’anno, il valore più basso d’Italia».


 

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