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Influenza aviaria, 35 focolai accertati nella Bassa: «Quasi 4 milioni di capi abbattuti nel Padovano»

«Il settore avicolo nella nostra provincia vale 120 milioni di euro, conta 312 allevamenti e oltre 6 milioni di capi, concentrati per lo più nella Bassa Padovana»

Saranno svincolati a breve i fondi assegnati alla Regione del Veneto per i danni diretti subiti dagli allevatori durante l'epidemia di aviaria. Si tratta di uno stanziamento del Ministero della Salute pari a 57 milioni di euro relativo alle perdite conseguenti agli abbattimenti obbligatori dei capi negli allevamenti per arginare la diffusione del virus.

Fondi

Dopo aver fatto il punto coi propri soci del settore Coldiretti Veneto si è mossa con l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin perché si acceleri lo svincolo dei fondi. C’è quindi grande attesa per il provvedimento che permetterà la ripresa delle attività compromesse ulteriormente dal significativo aumento del costo delle materie prime e delle fonti energetiche. «Questa iniezione di liquidità - spiega Marina Montedoro, direttore di Coldiretti Veneto - è fondamentale per la filiera e rappresenta non solo un segnale di attenzione da parte delle istituzioni regionali, ma anche un aiuto sostanziale per la ripartenza delle aziende avicole coinvolte nei focolai esplosi a fine 2021 e definitivamente debellati,in questi giorni, agli inizi di maggio,con il decadere delle misure di contenimento sanitario». Aggiunge Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova: «È ormai imminente il decreto del ministero delle politiche agricole dopo l’importante azione di presidio a livello nazionale per il riconoscimento di 30 milioni quale anticipo sui pagamenti indiretti. Abbiamo superato la fase dell’emergenza ma vi sono decine e decine di allevamenti che stanno sostenendo costi notevoli per la ripartenza dopo aver subito perdite importanti. È importante che i fondi stanziati vadano con priorità agli allevamenti colpiti, con un’iniezione di liquidità alle imprese che oltre ai mancati redditi del periodo devono affrontare anche il forte aumento delle spese fisse a causa del rincaro dei costi energetici e dei materiali.  Infine, considerata la ciclicità della pandemia e gli effetti economici devastanti, è fondamentale avviare sin subito in Italia la sperimentazione e la produzione di un vaccino per l’influenza aviaria».

Influenza aviaria

Sottolinea la Coldiretti: «Il settore avicolo nella nostra provincia vale 120 milioni di euro, conta 312 allevamenti e oltre 6 milioni di capi, concentrati per lo più nella Bassa Padovana, con una produzione di 91 mila tonnellate. I focolai di influenza aviaria in Veneto, da ottobre 2021 a febbraio 2022, sono stati poco più di 250, di cui 35 nella Bassa Padovana, con l’abbattimento di oltre 14 milioni di capi in tutta la regione, quasi 4 milioni nella nostra provincia, e un danno complessivo di mezzo miliardo di euro, stando ad una stima di Coldiretti, che sulla nostra provincia ha inciso per almeno 50-60 milioni di euro. Le carni avicole sono le più consumate dagli italiani con 21,56 chili per persona che possono contare su una produzione nazionale che garantisce l’autoapprovvigionamento e per questo è importante verificare sempre in etichetta l’origine italiana che assicura i più alti livelli di qualità e sicurezza».

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