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Stop all'Irap per le partite iva, la soddisfazione di Ascom: «Risultato importante»

La Camera dovrebbe approvare senza sorprese la riforma nelle prossime ore: dal 2022 le persone fisiche con partita iva non pagheranno più l'Irap

Dal 2022 sarà abolita l’Irap per le partita iva: l’ok definitivo della Camera è previsto nelle prossime ore ma secondo l’Ascom non dovrebbero esserci sorprese. L’associazione di categoria la definisce come una battaglia “di trincea” nel senso che ci sono voluti anni prima che, nei giorni scorsi, un emendamento proposto dal governo e votato dal Senato, abolisse l’Irap per le persone fisiche.


La riforma

«In attesa dell’attuazione della delega per la riforma fiscale – spiegano dall’ufficio tributario dell’Ascom - l’esecutivo ha deciso di concentrare le risorse a disposizione intervenendo verticalmente sull’imposta abolendo l’Irap per i lavoratori autonomi, le ditte individuali, e i professionisti a partire dal 2022». Potranno dunque beneficiarne, oltre a chi, aderendo al regime forfetario ne era già escluso, tutti coloro che esercitano attività di impresa o di lavoro autonomo personalmente e individualmente. Questo significa che restano soggetti a Irap gli studi professionali associati; le società di persone; quelle di capitali; gli enti commerciali in generale e quelli del terzo settore. «Qualche riserva rimane soprattutto in ordine al pregresso – commenta il presidente dell’Ascom di Padova, Patrizio Bertin – però non vi è dubbio che si tratta di un risultato importante frutto di anni di contestazioni e di ricorsi in sede tecnica oltre che di nostre azioni mirate in sede politica. Che il provvedimento sia cosa buona e giusta lo si intuisce dal fatto che, in un colpo solo, il provvedimento riduce la pressione fiscale per contribuenti soggetti ad aliquota progressiva e obbligati al versamento dei contributi previdenziali e riduce anche il contenzioso in tema di Irap». «Il presupposto di questa imposta – ricordano i tributaristi dell’Ascom - è l’esistenza, in capo al contribuente, di una autonoma organizzazione. Se per le società tale requisito si presume possa essere implicito, per coloro che esercitano attività di impresa o di lavoro autonomo in forma individuale ciò non è possibile: in questi casi è l’esistenza o l’assenza dell’autonoma organizzazione che assoggetta o meno la partita iva all’Irap». Da qui il contenzioso che adesso, con le definizioni nette di chi è soggetto e chi no, dovrebbe essere superato. O almeno questo è l’auspicio. «Ciò comporta – concludono i tecnici dell’Ascom – che per le cosiddette partite IVA (professionisti, autonomi, ditte individuali) non aderenti al regime forfetario, l’ultimo versamento Irap sarà il saldo (eventuale) dell’imposta 2021, da versare a giugno 2022, dato che l’esonero dall’imposta decorre dall’anno fiscale 2022 e tali soggetti non possono avere un anno fiscale non coincidente con quello solare. Ovviamente non saranno dovuti gli acconti 2022, di solito previsti in giugno e in novembre».

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