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Nel padovano il primo Comune con lo Ius scholae

Il sindaco: «Vogliamo che i ragazzi nati e che frequentano da tempo la scuola nel nostro comune siano a tutti gli effetti cittadini sampietrini, vogliamo che sappiano che questa comunità li accoglie, con i diritti e i doveri che questo implica»

Montegrotto Terme avrà lo Ius scholae. Il sindaco Riccardo Mortandello, convinto sostenitore della necessità di includere nel consesso civile i ragazzi che sono nati o vivono da tempo in Italia tanto da aver completato un ciclo scolastico di almeno 5 anni, ha deciso di presentare una mozione al prossimo Consiglio comunale per chiedere al Parlamento italiano di approvare la legge attualmente in discussione. «E se la legge non dovesse passare - afferma Mortandello - studieremo una modifica del regolamento che limita al numero di tre le cittadinanze onorarie o benemerite che è possibile assegnare ogni anno. Vogliamo che i ragazzi nati e che frequentano da tempo la scuola nel nostro comune siano a tutti gli effetti cittadini sampietrini, vogliamo che sappiano che questa comunità li accoglie, con i diritti e i doveri che questo implica».

La mozione

«Porteremo questa proposta di mozione in Consiglio comunale - spiega il sindaco - perché lo Ius scholae va incontro alle esigenze del Paese e di una società che stanno cambiando, dove servono delle nuove regole per evitare criticità. L’Italia  si sta drammaticamente svuotando  a causa della denatalità. Non c’è nessuna ragione per non riconoscere che ragazzi nati qui che vanno a scuola e giocano assieme ai nostri figli, parlano l’italiano e spesso anche il dialetto siano italiani. Non capisco come accada che possano aprire un esercizio pubblico cittadini stranieri che neppure parlano l’italiano e questi ragazzi debbano sentirsi emarginati, è giusto dare un riconoscimento ufficiale al loro essere italiani di fatto. Purtroppo accade spesso che il Parlamento arrivi tardi a legiferare sulle reali esigenze del territorio e ci sono forze politiche che usano temi finti identitari per generare consenso, al di là della logica più elementare».

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