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La pandemia ha depresso anziani e adolescenti, boom di richieste di supporto psicologico agli sportelli comunali

Nalin: «Ci impegniamo a rifinanziare i servizi ma serve un intervento da parte del governo perché il benessere psicologico non sia solo per pochi»

Tra le conseguenze più evidenti della pandemia troviamo un aumento di richieste di ascolto e supporto psicologico. Sono circa 500 le persone che si sono rivolte agli sportelli messi a disposizione dal Comune L’amministrazione, già nel corso del 2020, ha iniziato a lavorare per mettere in campo iniziative finalizzate a dare supporto a cittadine e cittadini, partendo dalle fasce più fragili e con esigenze maggiori. Tra queste troviamo le persone anziane e adolescenti, le fasce d’età maggiormente colpite dalle misure di contenimento dovute alla pandemia.

I progetti

Nello specifico sono due i progetti attivati: “Più spazio per te”: il servizio rivolto agli adulti over 60 e al loro nucleo familiare, che consiste in uno sportello di ascolto, consulenza e sostegno psicologico gratuito per offrire un’azione continuativa di supporto e sostegno psicologico. Laltro è “Raise your Voice”, il servizio di supporto online, curato e moderato da una professionista psicologa, che nasce e si struttura per dare spazio ai ragazzi e le ragazze delle scuole secondarie di secondo grado, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione.

Numeri

Il primo è stato avviato nell’autunno del 2020 e ha visto moltiplicare l’utenza nel corso del 2021. Se nel 2020 ha accolto formalmente 87 persone, nel 2020 sono state 449, con diversi gradi di coinvolgimento. L’utenza del servizio è molto eterogenea, ma nella grande maggioranza dei casi si è trattato di persone con problemi legati alla solitudine, alle difficoltà relazionali e alle patologie sanitarie; alla preoccupazione per gli aspetti economici; alla difficoltà nel mantenere un equilibrio all’interno del proprio nucleo familiare. Ad accogliere le esigenze delle persone più anziane ci sono una psicoterapeuta e una psicologa abilitate, che svolgono colloqui in presenza o a distanza previo appuntamento telefonico. Il secondo, iniziato formalmente a maggio 2020, ha iniziato a coinvolgere in maniera importante i ragazzi e le ragazze in autunno, con la ripresa delle scuole. Si svolge online, in spazi virtuali protetti su piattaforme seguite dai giovani (come Instagram) e l’obiettivo è quello di far emergere, accogliere e ascoltare le difficoltà, le idee, i bisogni in conversazioni private tra l’adolescente e il professionista ma anche in confronti di gruppo. Diffuso grazie al supporto attivo delle scuole, dei Centri di Animazione Territoriale e delle associazioni studentesche, conta oggi circa 500 studenti attivi che quotidianamente cercano sostegno su tematiche specifiche come le relazioni, l’affettività e la sessualità, temi di fondamentale importanza per ragazzi e ragazze di questa età ma poco affrontati in ambito scolastico e poco sperimentati in questi anni di chiusure. Un altro tema emerso frequentemente è quello dell’ansia.  La necessità che emerge con forza è proprio quella di venire ascoltati ed esprimere la loro opinione su tematiche che li riguardano in prima persona.

Nalin

Il commento dell’assessora ai Servizi Sociali Marta Nalin: «Fin dall’inizio della pandemia ci siamo interrogati su quali servizi poter mettere in campo visto l’aumento esponenziale di richieste di ascolto e supporto. Abbiamo attivato due servizi con due target molto diversi ma consapevoli del fatto che siano le fasce d’età da un lato più colpite, dall’altro con più difficoltà a trovare sostegno in maniera autonoma. I risultati sono evidenti e dimostrano quanto sia oggi importante costruire servizi di questo tipo, capaci non solo di offrire supporto e ascolto, ma anche di orientare i cittadini verso altri servizi esistenti sulla base delle loro esigenze. Dal punto di vista psicologico la pandemia ha colpito in maniera indiscriminata tutte e tutti, qualcuno però può avere più difficoltà di altri ad affrontare questo carico, e credo sia nostra responsabilità lavorare per il benessere di tutte le persone.
Per questo mi ha molto stupita che il Governo in sede di legge di bilancio abbia deciso di non inserire il bonus psicologo, anche se personalmente non credo fosse la misura adatta: la salute e il benessere psicologico delle persone non sono un monopattino che ha un costo fisso sul quale possiamo dare un sostegno economico. Il bonus psicologo così come previsto e poi non approvato dal governo avrebbe consentito solo a una piccola parte di cittadini, quelli già sensibili sul tema, di avere un sostegno di tipo economico per servizi offerti principalmente da privati. La direzione dovrebbe essere estendere i servizi esistenti nel sistema sanitario nazionale valorizzando i presidi socio sanitari territoriali come i consultori per garantire un servizio accessibile a tutte e tutti universale. E non vale solo per i disagi e i problemi che può aver causato la pandemia, ma riguarda un’idea di benessere generale delle persone, oltre alla contingenza, che in questo momento nessuno sta perseguendo. Nel nostro piccolo mettiamo in campo quel che possiamo, con l’impegno a rifinanziare questi progetti così importanti e ad individuare forme di sostegno anche per altre fasce d’età o categorie. Senza un pensiero ampio a livello governativo però non riusciremo mai a cambiare la prospettiva e a garantire il sostegno che le persone meritano».

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