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Mastio di Monselice, autorizzato l'avvio dei lavori di manutenzione e messa in sicurezza

Spiega l'assessore Forcolin: «I lavori, ormai, sono di prossima realizzazione e saranno accompagnati dalla posa in opera di un nuovo e sicuro accesso temporaneo, in modo che già a partire dalla prossima stagione turistica sarà possibile accedere al Mastio»

La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ha espresso l’autorizzazione all’avvio dei lavori di manutenzione e messa in sicurezza del Mastio Federiciano di Monselice (Padova).

I lavori

Con l’apertura del cantiere, l’edificio storico di proprietà Regionale sarà protagonista di un intervento articolato di valorizzazione e riqualificazione, comprendente anche la realizzazione di una nuova scala d’accesso, in sostituzione di quella provvisoria preesistente. Quest’ultima, infatti, è stata rimossa contestualmente ai lavori di sondaggio archeologico, consegnati nel settembre scorso. Sottolinea Gianluca Forcolin, vicepresidente regionale e assessore al patrimonio: «I lavori, ormai, sono di prossima realizzazione e saranno accompagnati dalla posa in opera di un nuovo e sicuro accesso temporaneo, in modo che già a partire dalla prossima stagione turistica sarà possibile accedere al Mastio. Con l’avvio di queste opere, l’Amministrazione regionale conferma con un’ulteriore e concreta azione, l’impegno già profuso in questi anni per la valorizzazione dell’eccezionale patrimonio monselicense. Il Mastio, infatti, è una straordinaria testimonianza di un millennio di storia, civiltà e cultura veneta. La Soprintendenza ha condiviso la localizzazione della nuova scala sul lato ovest del Mastio, in quanto, a seguito dei recenti sondaggi archeologici condotti a cura della Regione, non si conservano in tale sito preesistenze murarie, né contesti funerari di rilievo. Al tempo stesso ha ritenuto necessario addivenire ad un progetto di fattibilità condiviso, in cui l’accesso permanente alla porta sopraelevata della Rocca sia rapportato e in sintonia con una più ampia fruibilità del compendio, articolato nella salita delle sette Chiese, di Villa Duodo e dell’intero Colle. La Regione - conclude Forcolin - conferma l’intenzione di andare avanti nell’ottica di valorizzare l’antico complesso. Auspico che si possa raggiungere l’elaborazione di un programma strategico di più ampio respiro che, in accordo con la Soprintendenza e con l’Amministrazione Comunale, approfondisca e risolva in modo integrato e condiviso il tema della accessibilità alla sommità del colle. Per la sua storia e la sua rilevanza, il contesto lo merita».

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