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Caso Torch, la Lega chiede di comprare subito i taser

Dopo l'aggressione all'interno della Questura e la devastazione di un ufficio (resta da capire ancora il movente), il Carroccio insorge e punzecchia la giunta: «Giordani e Nalin ci dicano se per quest'uomo era stato previsto uno dei loro percorsi di reinserimento sociali»

«Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alle forze dell’ordine per quanto successo in Questura e siamo vicini al poliziotto ferito, augurandogli una pronta guarigione. Siamo indignati dalla ferocia e dall’aggressività di quest’uomo che, in città, di danni ne ha già fatti abbastanza. Da sempre sosteniamo che chi arriva nel nostro paese per arricchirlo, è il benvenuto. Non possiamo tollerare però che chi lo deturpa e crea disordine sociale, la faccia sempre franca». E' arrivata, puntuale, la solidarietà da parte del centrodestra, dopo l'episodio accaduto ieri in Questura che ha visto coinvolto un volto già noto in città, autore poi della devastazione di un ufficio e di un'aggressione. I consiglieri comunali leghisti, Massimo Bitonci, Alain Luciani, Eleonora Mosco, Vanda Pellizzari, Davide Meneghini e Ubaldo Lonardi, hanno chiesto ancora una volta l'acquisto di taser

Taser

«Chiediamo con forza che il Comune provveda immediatamente allo stanziamento di risorse per l’acquisto di taser a tutela di tutti gli operatori di Polizia locale. È una richiesta che avanziamo da tempo ma che ancora è rimasta inascoltata» insistono i leghisti «è una totale mancanza di rispetto verso i cittadini perbene e verso i nostri agenti di Polizia che si ritrovano a dover arrestare soggetti già arrestati in precedenza e che nel frattempo sono tornati a delinquere liberamente in città. L’idea che passa purtroppo è che chi non rispetta le leggi è tutelato e chi si comporta rettamente viene penalizzato. Vi ricorderete bene chi è Amor Torch: conosciuto per l’escalation di assalti a bar e negozi a Padova qualche anno fa e che aveva come base l’alloggio pubblico della sorella le cui irregolarità erano state segnalate mesi prima dai vicini. I controlli furono allora effettuati a posteriori da parte del Comune, successivamente all’arresto per le spaccate. Fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso, oggi invece chiediamo al Sindaco e all’assessore al sociale che da sempre dichiara come i progetti di reinserimento sociale dei detenuti, rientrante nel pacchetto carcere del Settore servizi sociali, siano essenziali e fondamentali per il recupero sociale dei destinatari, se il soggetto in questione sia mai stato coinvolto in attività di rieducazione considerata la recidiva e la pericolosità sociale».

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