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Lo spettro del caso Pfas sull'Alta velocità veneta

Un ex consigliere comunale di San Bonifacio lancia l'allarme in merito ai rischi che incomberebbero sui cantieri del Tav a causa della contaminazione dell'acqua che potrebbe percolare dalle aree di lavoro

Sul caso Pfas ci sono alcune schiarite: con una nota diramata oggi 11 agosto la giunta di Arzignano si dice fiduciosa infatti che il secondo filone d'inchiesta assieme al primo «possa restituire un po' di giustizia ai nostri territori» anche in relazione al miglioramento dell'approvvigionamento potabile. Ma sul Veneto centrale continua ad incombere lo spettro dell'utilizzo di acqua contaminata dai cantieri dell'Alta velocità qualora questi iniziassero seguendo i piani oggi in via di approvazione: questa almeno è la denuncia di un ex consigliere comunale di San Bonifacio che da anni si batte contro l'attuale progetto del Tav.

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