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Maestranze dello spettacolo a Palazzo Moroni: «Ascoltateci, basta precariato»

Una delegazione sarà sentita dalle commissioni comunali cultura e lavoro congiunte. La richiesta al Comune è di fare da tramite con Regione e Governo per vedere sancito il diritto al lavoro e agli ammortizzatori sociali

Le maestranze dello spettacolo continuano a chiedere diritti. Dopo la manifestazione dello scorso 29 ottobre, tecnici e artisti saranno sentiti dalle commissioni comunali cultura e lavoro congiunte giovedì 12 novembre.

Le richieste

«Ci siamo costituiti associazione così possiamo diventare a tutti gli effetti interlocutori per le istituzioni – spiega il cantante lirico Jacopo Pesiri – Chiediamo di essere ascoltati, conosciamo bene i problemi relativi al mondo del nostro lavoro. Per esempio, sapevate che piove sui quadri elettrici della Biennale? Sapevate che c’è chi fa turni di 20 ore continuate per palchi di istituzioni e sindacati?». Le maestranze dello spettacolo chiedono diritti, tutele come ogni altro lavoratore. Un reddito di continuità, ammortizzatori sociali a cui tantissimi non possono accedere perché sono lavoratori intermittenti o autonomi. «In Veneto parliamo di 30 mila persone – dice Luca Dall’Agnol di Adl Cobas – È il momento di una riforma seria. Alla Regione chiediamo risorse e un tavolo che ragioni su come allocarle. All’amministrazione chiediamo di fare da tramite con Regione e Anci. Dobbiamo ricordare che investire sulla cultura vuol dire aiutare una grossa fetta dell’economia». C’è già chi ha dovuto cambiare lavoro: è il caso di Piero Chinello, tecnico del suono da 15 anni. «Andrò a consegnare i pacchi per Amazon, in qualche modo devo tirare avanti» spiega.

Il sindaco

Sergio Giordani ha incontrato una delegazione in rappresentanza delle maestranze dello spettacolo: «Li ho ascoltati con attenzione, e non posso far altro che dire che hanno ragione. Nel mondo dello spettacolo lavorano migliaia di persone, tecnici, musicisti, artisti. Sono stati i primi a fermarsi e saranno gli ultimi a ripartire, con danni ad un settore strategico per l’intero paese e per la nostra economia che sono incalcolabili. Credo sia sacrosanto in questo momento di pausa forzata interrogarsi perché la ripartenza non porti con sé alcune delle contraddizioni che caratterizzano, purtroppo, questo settore, prime tra tutte la  sicurezza sul lavoro e l’emersione del lavoro nero. Inoltre è necessario mettere in campo interventi straordinari per sostenere la categoria: parliamo di persone che già si stanno reinventando per sopravvivere, ma non possiamo permetterci di perdere queste preziose professionalità.In questo momento per qualsiasi Comune intervenire economicamente è pressochè impossibile. Quello che però possiamo fare anche in questo momento, e che ho fatto, è impegnarmi a sostenere le loro ragioni e le loro richieste, che sono di buonsenso, a tutti i livelli. Con la Regione e l’assessore Corazzari, prima di tutto, ma anche con il Governo. Nei prossimi giorni le nostre commissioni consiliari avranno modo di discutere nel dettaglio altre eventuali forme di sostegno che possiamo mettere in campo anche qui in città, intanto sono convinto che anche solo sensibilizzare tutte le istituzioni su questa importante questione sia fondamentale».

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