Mancano 5000 posti letti per gli studenti fuori sede, in via Belzoni i primi 474 entro due anni
Sono iniziati i lavori all'ex convitto del Sacro Cuore, ma non bastano a dare una risposta ad una richiesta sempre maggiore, che però rischia di scomparire in pochi anni
A Padova, secondo il Ministero, mancano 4886 posti letto: con gli studentati già previsti e alle interlocuzioni in corso, previsto un totale di 3500 posti letto nei prossimi anni, che l’amministrazione vuole in parte destinare alle graduatorie Esu. Negli ultimi anni il numero degli studenti e le studentesse che scelgono l’Università degli Studi di Padova è sensibilmente aumentato. Si stima un 20% in più, anche grazie alla forte internazionalizzazione che ha portato Padova ad essere attrattiva per studenti da ogni parte del mondo. Come è noto questo aumento ha portato con sé il problema della mancanza di alloggi e, secondo la recente ricognizione del Ministero dell’Istruzione nell’allegato sul decreto per i finanziamenti agli studentati, a Padova si stima una carenza di 4886 posti letto.
I progetti di nuovi studentati
In città sono diversi i progetti in fase di avvio per la realizzazione di studentati privati, che costituiscono una prima risposta per la crisi abitativa in particolare studentesca. Sono iniziati proprio nelle scorse settimane i lavori per la realizzazione del nuovo studentato in via Belzoni: 13.914 metri quadri per 474 posti letto in stanze singole o doppie dotate di servizi, con ampi spazi comuni.Quello di prossima realizzazione in via Belzoni avrà cucine in ogni stanza per dare maggiore indipendenza agli studenti, con ad ogni piano ampi spazi comuni e addirittura uno uno skybar al 3 piano con una bella terrazza. I lavori si concluderanno nel marzo 2025, con l'obiettivo di utilizzare i posti nell'annualità 2025-2026.
Via Belzoni
Il prossimo studentato per il quale si avvieranno i lavori è quello dell’Ex Ifip, vicino alla Chiesa della Pace, dove verranno realizzati altri 452 posti. L’amministrazione ha diverse interlocuzioni in corso per la realizzazione di studentati. Oltre a questi di prossima realizzazione e a quello di via Delù (che conta 300 posti), già realizzato, ci sono altri 7 progetti in fase interlocutoria o di progettazione, per un totale di oltre 3500 posti letto potenziali, tra cui uno che presto arriverà in consiglio comunale, in via Turazza.
La voce dell'amministrazione
L’assessore all’edilizia privata Antonio Bressa commenta: «Con l’aumentare costante degli studenti universitari è necessario dare una risposta in termini di numeri di posti letto disponibili che necessariamente passa anche attraverso investimenti privati per la realizzazione di studentati. Abbiamo però delle linee guida molto chiare su come gestire queste nuove costruzioni: se da un lato lavoriamo per rigenerare spazi in disuso, dall’altro stiamo quindi lavorando con l’Esu, l’ente per il diritto allo studio, per definire le modalità con cui vincolare dove possibile gli investitori a cedere una quota delle stanze a canone agevolato o comunque secondo i criteri e le graduatorie Esu. L’aumento dell’offerta insieme a questi accorgimenti ci aiuta a dare delle prime risposte all’emergenza abitativa degli studenti in città». L’assessore all’urbanistica Andrea Ragona aggiunge: «Che a Padova manchino posti letto per gli ormai oltre 70.000 studenti studenti è evidente. Nonostante sia diminuito anche il dato delle case e dei palazzi sfitti in questi anni, continuiamo a registrare situazioni di studenti magari internazionali costretti a vivere a 50 km da Padova. Se tutte le interlocuzioni su futuri studentati in corso dovessero arrivare in porto e tutti i progetti presentati dovessero completare l’iter ed essere cantierizzati, comunque questi posti non basterebbero a colmare la mancanza evidenziata dal Ministero e servirebbero ancora più di mille posti. Si tratta di una piccola parte della soluzione al problema, che stiamo portando avanti cercando di favorire operazioni di rigenerazione dell’esistente come ha evidenziato Bressa ma anche favorendo l’utilizzo di cubatura già prevista». L’assessora alle politiche abitative Francesca Benciolini evidenza: «Il tema della casa è davvero cruciale nella nostra città come nelle città italiane ed europee che come noi hanno vocazione turistica ed universitaria: è un tema che ha mille sfaccettature e che si interseca con i diritti delle persone, diritti a poter vivere, alla stabilità, a poter studiare. Proprio per questa sua dimensione basilare e complessa credo che il tema dell'abitare vada affrontato con visione anche favorendo un dialogo con tutti gli attori pubblici e privati che su Padova stanno lavorando o investendo. Con la Giunta ho condiviso l'obiettivo di fare tutto il possibile, ognuno nelle sue deleghe ma in stretta sinergia tra di noi, perchè la città sia recettiva ed accogliente nei confronti dei nuovi residenti, delle persone più fragili, come anche degli studenti, parte importante della nostra comunità cittadina. Gli studentati che si stanno man mano progettando nella nostra città daranno sicuramente risposte al tema urgente dell'abitare a Padova per quelle persone che scelgono di venire a studiare nella nostra città, ma avranno anche un impatto sul tema ampio della casa. E' importante quindi monitorare e mettere tutte le possibili attenzioni perchè abitare e studiare siano anche accessibili a tutte e tutti. Per questo il lavoro di raccordo con Esu che coinvolge i nuovi studentati è importante ed è l'esito di una attenzione e di una visione di città che sta coinvolgendo tutta l'amministrazione».
Consiglio regionale
«Servirà agire in sede di Bilancio regionale per garantire un numero di alloggi che si avvicini alle tante richieste, salvaguardando il diritto allo studio - afferma la Consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde) - .Dalla risposta fornita alla mia interrogazione in Consiglio regionale sulla carenza di alloggi a favore degli studenti dell’Università patavina, emerge lo sforzo da parte della Regione nell’incrementare l’offerta abitativa. Tuttavia, nonostante l’impiego anche di risorse del Pnrr, il numero degli alloggi a disposizione arriva a soddisfare una minima parte dei 981 idonei non beneficiari dello scorso anno. Apprezziamo i salti mortali con cui l’Esu sta affrontando questa vera e propria emergenza abitativa. Ora spetta al Consiglio regionale fornire ulteriori risorse durante l’approvazione della prossima manovra di bilancio. Come ci ricorda l’Udu di Padova, il mercato privato continua a mantenersi inaccessibile e la Regione, come avvenuto con le borse di studio, attua un approccio che non soddisfa le necessità manifestate dal mondo universitario. Gli studenti che scelgono di formarsi e prepararsi al mondo del lavoro in Veneto, lo fanno anche immaginando che alla efficienza dei nostri Atenei corrisponda una adeguata gestione dei servizi a livello locale. Come possiamo garantire il diritto allo studio senza assicurare un tetto sotto cui vivere agli studenti delle nostre università?»