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Giovedì, 25 Aprile 2024
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«Riqualificazione, no cemento»: gli studenti di Cornaro-Gramsci e Modigliani sfilano in centro

Diritto allo studio, un piano di edilizia a lungo termine e un reale coinvolgimento: ecco cosa chiedono gli studenti di Padova nel corteo che ha sfilato da piazza delle Erbe fino a Prato della Valle

Almeno 500 ragazzi questo venerdì mattina tra studenti del Modigliani e del Cornaro-Gramsci (sostenuti da numerose altre scuole) hanno sfilato nelle piazze della città per protestare contro i piani della provincia di costruire nei loro giardini le sedi succursali, rispettivamente, degli istituti Marchesi e Calvi. Piani che già da un anno spaventano gli studenti, che chiedono un impegno nel riqualificare spazi ancora in disuso al posto di costruire nuove strutture.

Manifestazione

Diritto allo studio, un piano di edilizia a lungo termine e un reale coinvolgimento: ecco cosa chiedono gli studenti di Padova nel corteo che ha sfilato da piazza delle Erbe fino a Prato della Valle. Afferma Giulia, rappresentante di istituto del Modigliani: «Oggi noi studenti del liceo artistico “Amedeo Modigliani” decidiamo di scendere in piazza per rivendicare il diritto al “verde” all’interno del nostro plesso scolastico e allo stesso tempo per chiedere alla provincia un serio piano di edilizia per tutte le scuole poiché è fondamentale difendere ugualmente il diritto di tutti gli studenti di avere spazi in cui svolgere in sicurezza le attività didattiche. Il giardino del nostro liceo è però lo spazio che, con entusiasmo, da anni è oggetto di “didattica del paesaggio” e luogo espositivo delle opere prodotte dagli studenti nonché uno dei pochi polmoni verdi rimasti in città.  Togliere aree verdi è immorale e incoerente con quello che è stato ribadito al G20 e con quello che sto studiando a scuola per essere una cittadina responsabile e amante del proprio pianeta. Non siamo qui per saltare scuola ma siamo qui uniti per aiutare marchesi e calvi che non hanno una sede fissa e allo stesso tempo proteggere le aree verdi che ci rimangono qui a Padova».

Studenti

Aggiunge Irene Bresciani, rappresentante di istituto del Cornaro: «La volontà di scendere in piazza non nasce però solo dalla necessità di proteggere degli spazi che quotidianamente utilizziamo, al contrario ci tenevamo ad esserci proprio per ribadire che i problemi di spazi a Padova sono problemi di tutti noi, e che non è ammissibile che tutt’ora gli studenti di marchesi e calvi, come di tanti altri istituti, non abbiano aule e plessi adeguati per studiare. Per questo il nostro corteo è nato anche per richiedere dei piani di edilizia alla provincia che siano realmente a lungo termine; l’acquisto dell’ex configliacchi si muove nella direzione giusta ma è solo il primo passo». E rispetto al dietrofront di Bui gli studenti rispondono: «Siamo consapevoli delle ultime dichiarazioni del presidente Bui che dopo l'incontro con il ministro di ieri ha rassicurato sulla ripianificazione dei lavori. Attendiamo però la prova dei fatti, sperando che questa volta tali dichiarazioni siano reali visto che le stesse identiche parole le abbiamo già sentite a giugno ma poi appalti e tecnici sono arrivati ugualmente. Sia chiaro, quei 17 milioni ci servono ma non possiamo sottostare a un ricatto che ci costringe a scegliere tra un progetto deleterio e la perdita dei finanziamenti. E’ tempo di fatti. Vogliamo la garanzia e la certezza che i piani così come strutturati non proseguano. In caso contrario sarà mobilitazione a oltranza. Se arriverà conferma effettiva della riprogrammazione del bando ci aspettiamo che la provincia sia in grado e pronta a strutturare un progetto alternativo di reale riqualificazione per le scuole coinvolte, cosa che in quest’estate a quanto pare non è riuscita a fare ma che ci auguriamo diventi una priorità politica». Riguardo a possibili dissidi tra scuole gli organizzatori fanno chiarezza: «Altro che guerra tra scuole. Il corteo ha ricevuto il maggior supporto possibile da molti degli istituti della città. E’ stato fatto un denso lavoro di comunicazione tra rappresentanti delle scuole di Padova che hanno messo a disposizione le loro forze. Il clima generale è stato di entusiasmo e solidarietà. Gli studenti della città si sono dimostrati ancora una volta uniti». A fornire il supporto organizzativo c'è stata anche la Rete degli Studenti Medi di Padova che chiarisce: «Questa piazza - conclude Marco Nimis, coordinatore regionale - com'è giusto che sia è delle scuole, il nostro lavoro è stato quello di dare una mano nel coinvolgere gli studenti e organizzare il tutto per dare forza a delle rivendicazioni che devono essere di tutta la città».

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