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Code ai centri tamponi, Crisarà: «Non è colpa delle ricette fatte dai medici di base»

Il dg della sanità veneta Luciano Flor ha annunciato controlli sulle ricette dei medici di famiglia ma la Fimmg contrattacca

Le prescrizioni dei medici di base riguardo i tamponi, aveva annunciato il dg della sanità veneta Luciano Flor, saranno controllate per evitare lunghe file ai centri delle Ulss. La Fimmg respinge le accuse al mittente.

I tamponi

«Stiamo assistendo all’ennesimo momento di crisi dato dall’incapacità organizzativa del servizio di  prevenzione dell’Ulss Euganea dove il capro espiatorio è il medico di medicina generale – attacca Domenico Crisarà, segretario della Fimmg – Leggiamo dalla stampa locale che l’intasamento dei punti per l’esecuzione dei tamponi, con le  conseguenti file e disagi per i cittadini, è responsabilità dei medici di famiglia dei quali sarà verificata  la prescrizione. È intollerabile che gli unici medici che sono totalmente attivi sul territorio, che si fanno carico della  gestione a domicilio dei pazienti positivi ed in quarantena, che sono gli unici che danno risposte in  tempo reale agli “altri” problemi del cittadino attraverso carichi di lavoro diventati insostenibili, siano  come al solito sottoposti a controlli, anche legittimi, senza verificare l’efficienza dei propri servizi. Per l’ennesima volta invece di ammettere il completo collasso del servizio di prevenzione e delle sue  scelte si indica nel medico di famiglia il responsabile dei disservizi. Si omette di dire che la scorsa settimana c’è stata una apertura ai tamponi liberi alla scuola senza concertazione con i servizi distrettuali. Dei protocolli “creativi” proposti dal Sisp padovano e delle sue ricadute abbiamo già riferito alla stampa in tempi non sospetti. Non viene minimamente evidenziata l’impossibilità estrema dei medici di famiglia di comunicare con il servizio di prevenzione. Siamo davanti ad una autoassoluzione del sistema in cerca di facili colpevoli».  

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