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Il ministro Bernini al Bo. La rettrice: «Difendiamo coi fatti il diritto allo studio»

Il ministro Anna Maria Bernini al Bo per l'inaugurazione dell'anno accademico. La Rettrice ha rivendicato quanto fatto in questo anno: «Uno studente su cinque ha una riduzione della retta»

Accolta dalla rettrice Daniela Mapelli, è arrivata quando sono le 11 e 15, nel cortile del Bo, il ministro dell'istruzione Anna Maria Bernini. Una cerimonia simbolica che segna anche il termine dei festeggiamenti dei primi 800 anni dell'Università di Padova. In Aula Magna tutte le massime autorità cittadine, i docenti dell'università e tanti rettori da diverse città. 

Nel suo discorso la Rettrice non solo ha rivendicato quanto fatto in quest'anno ma ha anche risposto, indirettamente ma lo ha fatto volutamente, alle critiche sollevate durante questi mesi. Ha invece rivendicato quanto fatto proprio in difesa del diritto allo studio. Ha per questo elencato, forte dei numeri che ha citato per rafforzare la sua convinzione, quanto è stato fatto quest'anno. 25 milioni di investimento per il diritto allo studio, «alzato Isee per ampliare la platea delle riduzioni tanto che uno studente su cinque ha una riduzione sulla retta». Più di 23mila nuove immatricolazioni, 204 corsi di laurea di cui 54 in inglese. «La nostra Università è aperta e internazionale», ha ribadito. Infine ha augurato alle nuove generazioni di essere sempre coloro che siano in grado di essere guardiani dei valori che l'Università trasmette dall'anno della sua fondazione, quasi a sfidare sui temi e sui contenuti, chi manifesta. 

Dopo la Rettrice è stata la volta del ministro, che ha evidenziato i risultati raggiunti dall'Università di Padova. «Detto da una che viene dall'Università di Bologna ha un certo valore», ha detto scherzando e strappando una risata e un applauso. Parla a braccio, non legge un discorso scritto. Ha con sé solo pochi appunti, forse è per questo che chiama il sindaco Giordani, avvocato. Ribadisce quanto ha già detto in altre occasioni nei giorni scorsi, in cui si inaugurava l'anno accademico di altre università. Ha parlato di flessibilità delle facoltà, la necessità di creare le condizioni di una didattica di qualità che non perda di vista il passaggio successivo, l'entrata poi nel mondo del lavoro. 

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