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La missione umanitaria di Confapi porta in salvo sessantuno rifugiati: c'è anche una bimba di sei mesi

Oltre alle sessantuno persone sono arrivati in Italia anche tre gatti e un cane. Anche se dubitiamo possano ottenerne lo status, sono di fatto rifugiati di guerra

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Hanno consegnato viveri, medicinali, prodotti sanitari, vestiti e scarpe e hanno condotto in salvo in Italia sessantuno persone. E’ questo il bilancio, in numeri, della missione di Confapi in soccorso dei profughi ucraini. Ventotto di queste sono state giunte con un bus partito sabato 10 marzo da Madyka, sul confine tra Polonia e Ucraina, per giungere poi Monselice. Qui c’è l’hub messa a disposizione dalla Prefettura per i rifugiati, per lo più in transito, che ha visto poi arrivare, sempre dalla stessa spedizione umanitaria che ha visto anche la partecipazione della Croce Verde, altre trentatré persone. Tanti i bambini, sono la maggioranza, la più piccola, Sofiya, di soli sei mesi. Questi ultimi sono partiti la domenica mattina, trenta da Korczowa e tre invece dalla stazione di Cracovia dove erano giunti insieme ad altre centinaia di persone che vi stazionavano in attesa di partire per le più disparate destinazioni in tutta Europa.

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