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Dalle aree vietate alla velocità massima: le caratteristiche dei monopattini elettrici "a flusso libero"

È stata pubblicata la manifestazione di interesse per il servizio sperimentale di noleggio di monopattini elettrici con sistema di free floating, rivolta ad operatori economici del settore

È stata pubblicata la manifestazione di interesse per il servizio sperimentale di noleggio di monopattini elettrici con sistema di free floating, rivolta ad operatori economici del settore.

Manifestazione di interesse

Ogni azienda potrà offrire fino a un massimo di 500 monopattini, per un totale di 1.000 monopattini che verranno introdotti sul territorio del Comune di Padova: questo significa che più di un’azienda avrà la possibilità di ottenere la concessione. Il Comune, attraverso un’apposita commissione, procederà a stilare un elenco dei soggetti in possesso dei requisiti richiesti, attribuendo ad ogni manifestazione un punteggio sulla base di alcuni criteri individuati tra cui:

  • le caratteristiche tecniche dei mezzi,
  • il sistema di controllo e redistribuzione dei mezzi,
  • l’esperienza maturata nella gestione,
  • la funzionalità delle app,
  • la registrazione dell’utente nel rispetto della privacy,
  • il sistema tariffario, ovvero la presenza di abbonamenti e promozioni diversificate anche per utenza e per zona.

I mezzi

La flotta di monopattini dovrà essere composta da mezzi completamente elettrici dotati di regolatore di velocità con la possibilità di bloccarla da remoto ai 20 km/h. Dovranno possedere le caratteristiche previste dal Decreto Ministeriale MIT n. 229 del 4/6/2019 in materia, ovvero:

  • essere dotati di motore elettrico avente potenza nominale massima non superiore a 500W;
  • non essere dotati di posto a sedere per l’utilizzatore,
  • essere dotati di regolatore di velocità configurabile;
  • riportare la relativa marcatura CE prevista dalla direttiva 2006/42/CE e essere conformi agli altri requisiti tecnici e costruttivi indicati nel decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 4 giugno 2019, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 162 del 12 luglio 2019.
  • se sprovvisti o mancanti di luci anteriori e posteriori, utili alla segnalazione visiva, non potranno essere utilizzati in determinate fasce orarie, ma solamente condotti o trasportati a mano.

Dove e come si potrà circolare

Si potrà transitare su tutte le piste ciclabili, le piste ciclo-pedonali e le corsie ciclabili, all’interno di tutte le strade interne alle zone 30, e sulle strade urbane con limite di velocità inferiore o pari a 50 km/h. Il transito sarà vietato lungo le strade extraurbane principali e secondarie, lungo le corsie veicolari della tangenziale, sulle rampe, le rotatorie e gli svincoli di ingresso e uscita; nelle strade urbane all’interno del centro abitato in cui il limite di velocità è superiore a 50 km/h (nella fattispecie, via Friburgo, dove il limite di velocità è di 60 km/h); all’interno dell’area esclusivamente pedonale del "Liston”, dove già vige il divieto di circolazione permanente delle biciclette, e all’interno della Z.I.P. Sarà invece consentito il transito ai mezzi esclusivamente condotti a mano all’interno delle principali aree di pregio storico-culturale-artistico quali Prato della Valle (inclusa isola Memmia), il sagrato della Cattedrale, della Basilica di S. Antonio e di S. Giustina, oltre che all’interno dei Giardini dell’Arena - esclusa la corsia riservata alle biciclette. Sarà inoltre tassativamente vietato attraversare le rotaie del tram a bordo del monopattino, così come sarà vietato percorrere le carreggiate riservate al tram, anche nei tratti esterni ai binari. Sarà vietato transitare sotto i portici e sui marciapiedi, mentre nelle altre aree esclusivamente pedonali dove è consentito il transito alle bici, il monopattino non potrà superare la velocità di 6 km/h. Sarà vietato l'uso ai minori di 14 anni, mentre dai 14 ai 18 anni sarà necessario essere dotati di casco e patentino.

Andrea Ragona

Dichiara il neo assessore alla mobilità Andrea Ragona: «L’introduzione di una flotta di monopattini elettrici risponde ad una serie di esigenze, prima tra tutte la necessità, in questa fase storica emergenziale che ha ridisegnato la fruibilità dei mezzi, di procedere ad aumentare l’offerta di forme di mobilità alternative e complementari al trasporto pubblico, per evitare un massiccio ritorno al mezzo privato. In generale, al di là della gestione della mobilità post Covid, implementare l’utilizzo di mezzi alternativi e della micromobilità elettrica è strategico per ridurre il traffico veicolare e di conseguenza l’inquinamento atmosferico. Favorendo un’alternativa valida e competitiva con il mezzo privato, infatti, si contribuisce a migliorare l’ambiente, la qualità dell’aria, nonché la vivibilità della città e questo è uno degli obiettivi strategici del PUMS che puntiamo a realizzare. La manifestazione di interesse pubblicata tiene conto sia delle esigenze del Comune di Padova che delle esigenze dell’utenza. Anche in questo senso rivolgersi ad una pluralità di soggetti gestori in questa fase sperimentale ha molti lati positivi. Innanzitutto permette di poter testare il servizio e allo stesso tempo garantisce miglior fruibilità per gli utenti, che potranno avere più possibilità in termini di scelta dell’operatore e tipi di dispositivi, in un regime di libera concorrenza. Sono molte le aziende e le start up che si sono immesse sul mercato con i monopattini, vogliamo assicurarci la collaborazione con le aziende migliori, capaci di offrire i migliori servizi per i cittadini e per questo abbiamo deciso di procedere con un periodo sperimentale di un anno. In queste settimane il dibattito attorno ai monopattini è tornato a farsi sentire, e si sentono voci molto critiche. Io sono convinto che qualsiasi forma di mobilità utile a limitare l’utilizzo dell’auto sia strategica e vada implementata. Certo, devono esserci delle regole e deve esserci educazione nell’utilizzo di questi mezzi, come deve esserci educazione da parte di tutti gli utenti della strada: pedoni, ciclisti e automobilisti. E’ importante anche queste politiche sulla mobilità rientrino all’interno di un piano più ampio e strutturato. Noi lo abbiamo ben chiaro: non solo il PUMS, ma un’idea diversa di mobilità. L’occasione che abbiamo oggi di mettere in pratica e sperimentare forme nuove è preziosa e non la dobbiamo sprecare. È tempo di progettare il futuro»

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