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«Un connubio di reciproca gratitudine»: Ail Padova ricorda il prof. Basso

«La gratitudine del prof. Basso verso AIL si riscontrava sempre dal suo sorriso, dai suoi numerosi grazie e dalla sua disponibilità ad accogliere in clinica personaggi che potessero dare una speranza ai suoi piccoli pazienti»

Riceviamo da AIL Padova e pubblichiamo:

"Anche l’AIL si stringe attorno all’immenso dolore per la perdita del prof. Giuseppe Basso. L’AIL da oltre 40 anni, sostiene il reparto di oncoematologia pediatrica fondato dal prof. Luigi Zanesco, proseguito poi dal prof. Modesto Carli, attuale vice presidente di AIL Padova e continuato dal prof. Basso fino a due anni fa e ora diretto dalla prof. Alessandra Biffi. Con AIL Basso aveva un rapporto stretto, perché riteneva indispensabile il volontariato e il sostegno economico che ne derivava. Partecipava quindi in prima persona alle attività promosse da AIL per la raccolta fondi, alle feste, agli spettacoli, alle gare sportive. Oltre ad un ottimo medico era anche un grande ricercatore ed anche in questo campo AIL lo ha supportato offrendo, non solo borse di studio per i ricercatori, ma soprattutto fornendo strumenti tecnologici di ultima generazione per la ricerca scientifica e organizzando conferenze scientifiche alle quali Basso non si sottraeva mai. La gratitudine del prof. Basso verso AIL si riscontrava sempre dal suo sorriso, dai suoi numerosi grazie e dalla sua disponibilità ad accogliere in clinica personaggi che potessero dare una speranza ai suoi piccoli pazienti, come ad esempio la nazionale di rugby o i volontari del gruppo AIL “Arrivano i nostri” che quotidianamente si dedicano in clinica all’intrattenimento dei piccoli malati. Si poneva sempre nuovi obiettivi per migliorare la qualità del servizio come il nuovo day hospital dell’oncoematologia pediatrica. Nato da un’idea del suo predecessore prof. Carli, Basso lo ha terminato inventando le corsie direzionali a colori in modo da poter raggiungere i vari reparti e ambulatori seguendo i colori: un tocco di vivacità per cercare di rendere meno triste gli ambienti frequentati dai bambini. Quei bambini ai quali pensava sempre, verso i quali aveva un’attenzione particolare e ai quali donava tutto sé stesso".

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