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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Morti bianche, per il Veneto è sempre un anno nero

Sono 64 le vittime rilevate da gennaio a settembre 2020. Con una triste media di 7 decessi al mese. La provincia meno sicura è Verona con 19 infortuni mortali. Dati preoccupanti anche per il padovano

Una emergenza che non passa mai è quella delle "morti bianche" in Veneto. Sono 64 le vittime rilevate da gennaio a settembre 2020. Con una triste media di 7 decessi al mese. A preoccupare sono soprattutto gli infortuni mortali rilevati in occasione di lavoro (50) con un decesso su 5 legato al contagio da Covid – 19. Questa la prima proiezione evidenziata nell’ultima indagine elaborata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre.

Lavoro

«Si tratta di dati, 50 decessi, davvero preoccupanti – spiega il Presidente dell’Osservatorio mestrino – considerando che non si riferiscono a spostamenti in itinere, ma alla routine lavorativa in azienda. Vale a dire la quotidianità dei lavoratori. Sono sempre più convinto che molte di queste morti in occasione di lavoro potrebbero essere evitate se venisse rispettata la disciplina in materia di sicurezza sul lavoro».

Inceremento mortalità

Rispetto al 2019 il maggior incremento di mortalità è stato registrato a Treviso (+ 57 %), a Belluno (+ 50 %) e Venezia (+ 38 %). Il numero degli infortuni non mortali in Veneto da gennaio a settembre 2020 è 43.035. Sono 37.927 quelli avvenuti in occasione di lavoro). La provincia meno sicura è Verona con 19 infortuni mortali mentre a Venezia e Treviso ce ne sono stati 11.  Nella provincia di Vicenza ci sono state 9 vittime, a Rovigo 4 e a Belluno 3. Nel padovano fino a oggi, nel 2020, ci sono stati sette casi di morti sul lavoro. 

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