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Mucche stressate dal caldo, cala la produzione di latte: allerta nelle stalle dell'Alta Padovana

L'allarme arriva da Coldiretti Padova: "Ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi più freschi. In funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti"

Oltre agli uomini a soffrire il caldo sono anche gli animali nelle case e nelle fattorie, dove le mucche con le alte temperature stanno producendo per lo stress fino a circa il 10% di latte in meno rispetto ai periodi normali. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti di Padova sugli effetti dell’innalzamento della colonna di mercurio a livelli record, con le difficoltà maggiori, per la nostra provincia, nell’Alta Padovana, dove si concentrano decine di allevamenti per la produzione di latte destinato ai più grandi formaggi italiani Dop, dal Grana Padano all’Asiago e Montasio.

140 litri di acqua al giorno

Come sottolinea Coldiretti Padova "Se per gli animali domestici come cani e gatti è importante garantire sempre l’acqua e fare in modo che stiano sempre al riparo dal sole e in luoghi ben areati, per le mucche il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. In soccorso sono già scattate le contromisure anti afa nelle stalle dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi più freschi. In funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per aiutare a sopportare meglio la calura".

600 aziende nel Padovano

A Padova il settore lattiero caseario conta, specie nell’Alta Padova e Destra Brenta, poco meno di 600 aziende con un fatturato di circa 87 milioni di euro, quasi 40 mila vacche da latte, e una produzione di 2 milioni 150 mila quintali di latte l’anno, un quinto del totale veneto, destinato per lo più alla produzione di formaggi Dop e di latticini. Al calo delle produzioni di latte si aggiunge dunque anche un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo. Le difficoltà nelle stalle si aggiungono ai danni subiti dalle coltivazioni nelle campagne dove per l’afa africana bruciano frutta e verdura pronte per la raccolta. "L’intervento con irrigazione di soccorso è importante - conclude la Coldiretti - soprattutto per far sopravvivere le piantine piccole che non avendo radici sviluppate non riescono a raggiungere lo strato umido del terreno poiché lo sbalzo improvviso della temperatura tende a formare una crosta in superficie".

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