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Irrompono i Nas nelle cooperative che forniscono medici strapagati alla Usl 6

I carabinieri hanno iniziato a verificare l'azienda abbia affidato gli appalti, controllando i contratti e le competenze dei dottori per prestare servizio al Pronto Soccorso e nelle Rianimazioni degli ospedali dell’Usl 6. Stipendi da 720 euro a turno. Il Pd: «Zaia è all'anno sero»

I carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità hanno iniziato una serie di ispezioni nelle cooperative che forniscono medici alle strutture sanitarie dell’Usl 6 Euganea. Si parla dei cosiddetti “medici a gettone”. I Nas hanno iniziato a verificare come l’Usl 6 Euganea abbia affidato gli appalti alle cooperative, controllando i contratti e le competenze dei medici per prestare servizio al Pronto Soccorso e nelle Rianimazioni degli ospedali dell’Usl 6. Usl 6 Euganea che si è rivolta a cooperative specializzate per ottenere i servizi da medici, retribuendo fino a 720 euro a turno (12 ore), quindi con salari ben superiori a quelli previsti dal sistema sanitario nazionale e che al mese sfiorano le 9mila euro lorde.Questo ha anche provocato l'effetto domino dei medici delle strutture sanitarie che si sono licenziati (lì guadagnano 3500 euro circa) per andare a lavorare con le cooperative e la desertificazione dei concorsi. Le ispezioni dei carabinieri non sono ultimate, ma finora sembra che non siano state trovate irregolarità all’interno delle cooperative controllate.

Pd

«La notizia delle ispezioni dei Carabinieri del Nas alle cooperative che forniscono medici alle strutture dell’Ulss 6 Euganea conferma la necessità di guardare in profondità rispetto ad un fenomeno che incide pesantemente sulla qualità delle cure erogate ai cittadini e sui relativi costi. Ma i controlli in corso ci ricordano anche che c’è stato un vuoto colpevole da parte della Giunta regionale che ha gravemente sottovalutato per troppo tempo il tema della carenza del personale medico». A dirlo i consiglieri del gruppo consiliare del PD Veneto, con in testa Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Francesca Zottis assieme a Giacomo Possamai, Jonatan Montanariello e Andrea Zanoni. «Di fronte alle incessanti denunce sulle carenza di personale medico e in particolare di emergenza urgenza, nessuno in Regione è intervenuto. Consentendo così il proliferare dei medici a gettone e abbandonando la vigilanza su una realtà segnata da condizioni di lavoro proibitive e dalle basse retribuzioni nelle quali si ritrova il personale. E pensare che proprio la settimana scorsa il presidente Zaia è andato all’ospedale di Padova per inaugurare un nuovo macchinario tecnologicamente all’avanguardia: peccato non si sia degnato di passare per il pronto soccorso, nei reparti di terapia intensiva e tra il personale sanitario a spiegare come pensa di risolvere questo quadro di forte disagio». Per gli esponenti dem «il ricorso alle cooperative è plausibile per tamponare l’emergenza, ma non è la soluzione ed in ogni caso va monitorato dal punto di vista della professionalità e delle condizioni di lavoro. Se devono essere i Carabinieri a vederci chiaro, significa che la parte politica e gestionale è all’anno zero. Con la pessima ciliegina sulla torta di un Governo nazionale che taglia i fondi per la sanità».


 

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