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Ascom: a Padova il 30% delle tredicesime accantonate come risparmi per l'incertezza

Fanno boom gli abbonamenti a piattaforme streaming (Netflix o Amazone) che guadagnano ben 10 punti percentuali e i buoni regalo per acquistare online (7%)

Sono sufficienti tre dati riferiti a cosa regaleranno i padovani per comprendere appieno, se mai ce ne fosse il bisogno, come questo Natale sia un Natale da dimenticare anche se, con ogni probabilità, lo ricorderemo a lungo. A dirlo è Ascom Padova. I tre dati sono i seguenti: i generi alimentari, che comunque si confermano come la spesa preferita con un valore che si aggira sul 65% delle preferenze, perdono 5 punti secchi rispetto all'anno scorso. Persino i giocattoli, che a Natale sono un "must" difficilmente comprimibile, lasciano sul campo il 4%. Infine capi di abbigliamento e calzature diminuiscono tra il 2 ed il 3%.

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Le abitudini sotto Natale

Per certi versi è senz'altro l'impatto del Covid- sostiene Ascoma- sul reddito familiare quello che segna in profondità le attitudini d’acquisto di una parte dei padovani anche se, ed è quanto risulta da un'indagine sui consumi di Natale realizzata da Confcommercio sull'intero territorio nazionale, è ancora di più l'atmosfera di incertezza quella in grado di minare persino la consolidata abitudine di fare i regali. «L'indagine - commenta il presidente dell'Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin - non fa altro che confermare le nostre preoccupazioni emerse già a novembre quando abbiamo registrato un calo di acquisti valutabili nell'ordine del 20/25% a seconda dei settori». Con una preferenza intorno al 45% si difendono bene libri ed e-book che infatti aumentano il loro appeal di un punto percentuale, così come i prodotti per la cura della persona. Crollano, per contro, i biglietti per spettacoli e concerti, i trattamenti di bellezza ed i viaggi: tutte ipotesi di regalo quasi cancellate dalle restrizioni imposte dalla pandemia e dall'incertezza su quando e come si potrà tornare ad una parvenza di normalità.

Streaming

In compenso, com'era facilmente prevedibile, fanno boom gli abbonamenti a piattaforme streaming (Netflix, Amazon, ecc.) che guadagnano ben 10 punti percentuali e i buoni regalo per acquistare online (7%). «L'incertezza - continua Bertin - ha avuto effetti anche sul Black Friday: non sapere se ci si potrà spostare e come questo eventualmente potrà avvenire ha convinto i più a rinviare gli acquisti per cui la seconda metà di novembre, che da qualche anno era diventato il momento ideale per anticipare le spese per i regali, lascia sul campo un buon 20%. Questo significa che aumentano i consumatori che prevedono di acquistare in questi giorni (Confcommercio valuta che siano una quota intorno al 60%) ed una riprova è facilmente riscontrabile nelle presenze di tante persone in città ma anche nei centri della provincia nel corso di questo weekend. Un fenomeno che è un po' il nostro "Giano bifronte": preoccupati per gli assembramenti che comunque i negozi stanno attentissimi a scongiurare e, almeno in parte, sollevati perchè le persone stanno privilegiando gli acquisti nei negozi di vicinato anche grazie alle campagne che, in questi giorni, abbiamo messo in atto e che speriamo contribuiscano ad aumentare le vendite dell’ultima settimana».

Le spese

Ma quanto si sta spendendo e quanto si spenderà? Sicuramente meno. A Padova e provincia la cifra per i regali di Natale non supererà, nella maggioranza dei nuclei familiari, i 200 euro pro capite ma è illuminante, per comprendere fino in fondo come la pandemia abbia segnato il 2020, gettare uno sguardo alla destinazione delle tredicesime. Tra quanti le percepiscono (circa  due padovani su tre con un valore di poco inferiore ai 700 milioni di euro), un quarto utilizzerà le tredicesime per le spese per la casa e la famiglia, il 20% li destinerà ai regali, il 10% ci pagherà le bollette e le tasse ma quasi il 30% metterà i soldi da parte sotto forma di risparmio. «I depositi in banca aumentano - conclude Bertin - ma questa non è una buona notizia: primo perchè significa che le persone temono per il futuro loro e dei loro figli e secondo perchè sono soldi che non determinano consumi e non preludono ad investimenti. Una tendenza che, magari anche grazie al vaccino, speriamo di invertire già nei primi mesi del 2021».

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