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No green pass e quella loro strana idea di libertà che è la vera dittatura

L'ultimo episodio è accaduto sabato scorso e ha visto "protagonista" Loris Palmierini, ex venetista da sempre a caccia di una lista che lo candidi. Quello di sabato è l'ennesimo episodio di giornaliste, donne, aggredite da uomini

Marzia Pretolani, volto e voce più che noti in regione, è una professionista che da anni, per la sua emittente tv, Telenuovo, racconta Padova e provincia. Dalla politica, ai palazzi quindi, alle vertenze più calde che hanno attraversato questi territori, in strada, quasi impossibile non incontrarla. Lei, con il suo collega operatore, nel caso di sabato 6 novembre, il cameraman, Mattia Buzzarello. E diciamolo immediatamente a scanso di equivoci, senza professionisti come Buzzarello non esisterebbe la tv, i social sarebbero luoghi ameni e le notizie farebbero ancora più fatica a emergere. 

No Vax

Quanto accaduto sabato scorso alla manifestazione No Vax è solo l’ultimo di una serie di episodi che si ripetono su tutto il territorio nazionale. Episodi che non andrebbero sottovalutati. Le intimidazioni e l’aggressione al direttore di Today.it, quelle contro i cronisti di Fanpage e via via una serie di episodi, se non gravi, gravissimi. Perché tra le modalità utilizzate non si può non raccontare che nelle famose liste Telegram di cui tanto si parla, si mettono nomi, numeri di telefono, account social e mail dei giornalisti che si scelgono come obiettivi. Giornalisti che hanno semplicemente raccontato quello che hanno visto nelle piazze e, soprattutto, sentito. E se a chi pronuncia certe frasi risulta poi ridicolo a rivedersi o risentirsi, forse il problema non sono i giornalisti ma ciò che si dice e si sostiene da certi palchi.

Palmierini

Loris Palmierini è un ex venetista, ma ancora prima e pure dopo ha attraversato tutti i movimenti veneti per trovare una lista che lo candidasse, ma non gli è mai andata bene, è l’uomo che ha insultato e aggredito verbalmente Marzia Pretolani. Mentre insulta Marzia Pretolani, blandendo il suo telefono come a dimostrare che questa sua arringa anti stampa l’avrebbe poi condivisa sui social, quindi attenzione, al suo fianco c’è un ragazzino. Se la reazione della Pretolani è una grandissima lezione per tutti questi che vorrebbero insegnare come si fa un mestiere che rimane difficilissimo, che impatto può aver avuto quella scena sul giovanissimo testimone? Se la calma, l’educazione con la quale la giornalista ha gestito la cosa è un esempio da manuale, al contrario è pessimo quello che Palmierini ha dato al ragazzino.

Politica

Va detto, anche se a lezioni di stile mi sembra che saremmo già a posto, quando la Digos ha chiesto a Pretolani di denunciare, la giornalista ha declinato con un sorriso. Non è di questo che ha bisogno la nostra professione, di denunce e carte bollate. C’è bisogno invece di comprendere che come tutti i mestieri, non sono come sembrano. E se sembra facile farlo è perché lo fa bene chi lo fa. Certo non è un mondo perfetto, anzi, quello dell’informazione. Ma prendersela con chi sta in prima linea, volendogli insegnare cosa si deve chiedere e che cosa no, cosa si deve scrivere e cosa no, vuol dire non avere idea di come va il mondo. Se l’exploit di Palmierini ha avuto molta evidenza è perché è finito immediatamente sui media. Noi di PadovaOggi abbiamo subito pubblicato le immagini per primi e gli attestati di stima e solidarietà per la collega non sono mancati, anche dalla politica, da Marcato a Lorenzoni.

3V

Meno evidente ma altrettanto grave la gogna a cui hanno sottoposto sui social gli “studenti contro il green pass” a inizio ottobre, un'altra collega. Hanno messo in evidenza il nome, a corredo di un suo articolo, coprendola di insulti e evidentemente innescando una gogna virtuale terribile. Anche in questo caso è un uomo contro una donna, una giovane donna, a scatenare la folla, virtuale ma sempre gogna è, contro di lei. E va tutto bene, ovviamente. Chi scrive ha avuto poi qualche divergenza con i rappresentanti del Mov. 3V che non gradirono le domande a loro poste il giorno della loro manifestazione in Prato della Valle, domenica 7 settembre. Nulla di grave, ma tant’è.

Bo

L’episodio che per quanto sembri piccolo e insignificante meglio racchiude lo spirito con cui chi ancora manifesta, anche contro l’evidenza, e si arroga di voler insegnare a tutti come si vive in una comunità, perché quello siamo, è accaduto di fronte al Bo a fine settembre. C’erano gli studenti “No green pass” che manifestavano, una ventina. Al loro leader/portavoce chiediamo, come si fa sempre, una battuta sulle motivazioni che li portano a protestare contro il green pass. Siamo pronti a filmare le sue dichiarazioni ma ci viene detto che loro non rilasciano dichiarazioni perché noi giornalisti siamo dei "bugiardi manipolatori" al soldo di non si è ancora capito bene chi. Gli si spiega che è un video, lui può dichiarare quel che vuole. C’è la sua faccia e la sua voce, più libertà di questa. «Voi dovete pubblicare i nostri comunicati stampa e punto». Ecco qui l’idea di democrazia che ha chi dice che quella in cui viviamo è una dittatura.

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