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Nella bassa padovana le nutrie stanno distruggendo tutti i campi di soia

L'allarme di Cia Padova: «Gli agricoltori sono esasperati»

«A Pontelongo, ma in realtà in tutta l’area della Bassa Padovana, i campi di soia vengono devastati dalle nutrie». L’allarme viene lanciato da Cia Padova: «Gli agricoltori sono esasperati, da anni segnaliamo nelle sedi opportune la presenza di questi esemplari, che con il solo loro passaggio distruggono ogni tipo di coltivazione. Se possibile, negli ultimi mesi la situazione è addirittura peggiorata.  I costi, soprattutto dei concimi e dell’energia, sono schizzati in alto: chiaro che se a questi sommiamo l’annoso problema delle nutrie non conviene neanche più coltivare i terreni”. “Sono animali che si cibano di tutto, in poche ore possono mettere a repentaglio una stagione di sacrifici - sottolinea il presidente della zona Cia Este-Montagnana, Emilio Cappellari - Già adesso i raccolti stimati scontano un -10% di resa a motivo delle scorribande delle nutrie. Roditori, questi, che si sono diffusi in modo significativo in tutta la zona della Bassa, in particolare a ridosso dei corsi d’acqua».

Argini

«Sugli argini delle canalette costruiscono le loro tane – aggiunge Cappellari - Di fatto, dei fori che rendono poco sicuro il passaggio dei mezzi agricoli, a costante rischio di ribaltamento. Da diverso tempo, peraltro, Cia Padova sollecita una vera attuazione del piano di controllo regionale di tali animali. Anche perché, fra le altre problematiche, non esistono dei predatori naturali». «Qualche settimana fa, pure su nostra indicazione, in Regione è stato convocato un tavolo tecnico di coordinamento per gli interventi faunistici – osserva il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini – Il programma di contenimento delle nutrie è sicuramente un buon punto di partenza; tuttavia, talvolta risulta poco incisivo sul territorio poiché, alla fine, non è chiaro chi fa cosa. Durante la riunione è emersa la proposta di prevedere un finanziamento di 200mila euro finalizzato all’acquisto di gabbie idonee per la cattura e un compenso per i cacciatori autorizzati al contenimento degli esemplari, secondo quanto stabilito proprio dal Piano regionale di controllo della nutria. Non solo. Sempre durante il tavolo tecnico, Cia Padova – insieme alle altre organizzazioni agricole – ha chiesto alla Regione di organizzare nel breve periodo dei corsi specifici per gli agricoltori che intendono ottenere l’autorizzazione per l’abbattimento. Siamo pronti a predisporre degli inviti specifici e a raccogliere le adesioni. Per quanto riguarda l’operatività, la Regione rimarrà il soggetto attuatore del medesimo Piano e continuerà a coordinarsi con i corpi di polizia provinciale. Stiamo attendendo una bozza di cronoprogramma da parte della Direzione Agroambiente della Regione – conclude il direttore – Stavolta dalle parole bisognerà davvero passare ai fatti».

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