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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Piazzola sul Brenta

L'agri fast food (con annesso drive in) ma non solo: i vincitori degli Oscar Green veneti

Alla finale veneta del concorso di Coldiretti tre riconoscimenti: Giovanni Zuanon di Santa Giustina in Colle passa alla finalissima nazionale, menzione per Silvia Laura Girotto e Katia Zuanon

Ha circa 30 anni, un diploma o una laurea, investe in agricoltura ed è un creativo: è  questo l’identikit del giovane “innovatore per natura” veneto. il profilo emerge dallo studio di Coldiretti sulla base dei progetti presentati in occasione del concorso Oscar Green, la cui finale regionale si è svolta a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta.

Cerimonia

Un centinaio i concorrenti in gara e sei i vincitori secondo le categorie: Campagna Amica, Impresa.5Terra, Creatività, Fare Rete, Noi per il sociale, Sostenibilità. In questa edizione Padova ha fatto il pieno con ben tre riconoscimenti su 13 candidati: Giovanni Zuanon di Santa Giustina in Colle è finalista nazionale e ha già il biglietto in tasca per Roma con il primo “agri fast food” con annesso drive in, Silvia Laura Girotto di Anguillara conquista la menzione speciale per i suoi allestimenti floreali a matrimoni internazionali e un’altra menzione va a Katia Zuanon di Camposampiero che realizza coperte imbottite di mais per i progetti del Cuamm - Medici con l’Africa. A consegnare i riconoscimenti il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, che ha rivolto un plauso ai giovani imprenditori e alla loro voglia di far crescere e rendere sempre più competitiva l’agricoltura italiana: «Questa è una giornata importante per evidenziare alla comunità le potenzialità che l’agricoltura italiana può offrire, grazie ai giovani imprenditori agricoli per la loro genialità, per le capacità e per il rischio che si sanno assumere ma anche per guardare alle sfide future. In questo modo è possibile mettere l’agroalimentare al centro in termini di sistema di sviluppo e di crescita del paese facendo percepire alle nuove generazioni quanti spazi ancora ci possono essere da poter colmare in agricoltura per dare le opportunità che i giovani si meritano. Del resto i giovani sono i più portati a cogliere le opportunità dell’innovazione e della svolta digitale in agricoltura perché sono attivi sul fronte delle nuove tecnologie, viaggiano, studiano le lingue e sono portati a far conoscere anche all’estero i valori dell’agroalimentare italiano».

Reazioni

Aggiunge Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova: «Un plauso a tutti i giovani imprenditori, sono loro i migliori testimonial dell’agricoltura che guarda al futuro e che non si fa scoraggiare dalle difficoltà. Nell’anno della pandemia e del lockdown questi giovani hanno saputo orientare il timone della propria azienda verso l’innovazione e la sostenibilità, anche reinventandosi il proprio lavoro con la consegna dei prodotti a domicilio,  la vendita sulle piattaforme on line, l’uso dei social per mantenere il contatto con clienti e fornitori, lo studio di progetti e bandi per accedere a nuove risorse. È grazie a queste risorse che l’agricoltura scommette sul futuro». Fuori programma ed emozionante la telefonata di don Dante Carraro di Cuamm Medici con l'Africa, associazione a cui è rivolta l'iniziativa di Katia Zuanon, menzione speciale di Oscar Green per il suo progetto di agri sartoria sociale: «L'agricoltura si dimostra trainante e a trainare di più sono i giovani, alla Coldiretti e ai giovani un grande grazie per la loro generosità dimostrata anche durante il lockdown. Le donne impresa di Coldiretti con i loro cuscini va a supporto della nostra attività negli ospedali in Sud Sudan». Tra i candidati chi coltiva piante carnivore, chi fa la birra al melone, chi ha un agri-circo, una agri-palestra. Inventano applicazioni, hanno stalle robotizzate, piattaforme informatiche, migliorano la genetica naturalmente, rimettono in circolo gli scarti e sono proiettati all’integrazione sociale, come spiega Alex Vantini, delegato regionale di Giovani Impresa: «Una generazione impegnata quella dei campi che anche in questa XIV edizione del premio ha portato alla ribalta tutto il potenziale imprenditoriale che, grazie alla multifunzionalità del settore, permette alla genialità under 30 di sviluppare idee, metterle in rete e condividerle con le esigenze della società. L’agricoltura veneta attrae le nuove generazioni, che investono sulla qualità della vita dopo anni di formazione non necessariamente legata a materie agronomiche. Lo dicono i dati del Programma di Sviluppo Rurale: in Veneto, proprio nel periodo caratterizzato dall’emergenza sanitaria ben 1700 imprese agricole hanno continuato ad investire per innovare la produzione, insediando 424 neo imprenditori».

Riconversione

«Da segnalare - evidenzia Daniele Salvagno, presidente regionale di Coldiretti - che molti dei primi classificati hanno reagito durante l’emergenza sanitaria convertendo in parte l’azienda, superando le difficoltà riuscendo ad interpretare le normative: è il caso delle sperimentazioni del take away per gli agriturismi che tuttora assicurano alle grandi industrie il servizio mensa negli uffici. Gli ordini di composizioni floreali da recapitare per abbellire altari, rispettando voti religiosi o solo per portare gioia tra le mura domestiche durante il lock down continuano a ripetersi anche in questa fase offrendo nuove opportunità agli imprenditori vivaistici. Sono segnali incoraggianti a cui riservare la doverosa attenzione, anche  la politica deve essere in grado di comprendere le capacità performante delle imprese agricole e il grande sforzo quotidiano profuso durante i mesi della pandemia che ha visto una task force di produttori coinvolta nel soddisfare il fabbisogno alimentare regionale». Sul palco sono saliti i primi classificati per ogni sezione prevista insieme a tre menzioni speciali. Tra loro, due rappresenteranno il Veneto alla finalissima nazionale: il padovano Giovanni Zuanon, per l’appunto, con il suo agriturismo convertito in agri drive in e fast food e il garden sociale aperto all’inclusione.

"Agri drive-in"

Nei campi dell’alta padovana il primo agri fast food. L’idea di Giovanni Zuanon che dopo una parentesi da chef negli States torna in Veneto e trasforma l’agriturismo di famiglia aa Santa Giustina in Colle in un’hamburgheria. In pieno Covid è decollato il servizio take away con pane fatto in casa, carne dell’allevamento di proprietà dei fratelli Massimo e Andrea cucinata alla piastra e patatine di Rotzo fritte. Premiato dal consenso di grandi e piccini, l’azienda è diventata, con l’emergenza sanitaria, anche un agri drive in secondo la migliore tradizione americana. Film proiettati sul muro della stalla hanno intrattenuto clienti e ospiti negli abitacoli delle auto per una prima evasione protetta durante il lock down.

Country influencer

“Simo” è il contadino social di Belluno. E’ il country influencer, migliaia i follower che seguono le sue avventure quotidiane: dal sbatudin della mattina fino alla zuppa di fagioli, Simone Bazzali 25 anni trascorre le sue giornate insieme ai consumatori condividendo le sue connessioni con galline, api, tra orti e pendii dove coltiva legumi. L’e-commerce è la sua rete di vendita.

App

Protagonista assoluta della sezione "Impresa 5 Terra" Sarah Dei Tos, 33 anni di Vittorio Veneto in provincia di Treviso, premiata per aver inventato l’app #BIO. Scaricando l’applicazione su smarthphone si possono ordinare dal produttore al consumatore i prodotti freschi in una cassetta direttamente a casa. Basta scegliere le emotions preferite:  la coccinella o la farfalla oppure la libellula per ordinare dalla ricca dispensa a km zero.

La griffe del Km 0

Con la ragione sociale ” I ragazzi di campagna” si intende una mini catena di negozi che nel veronese offrono frutta e verdura locale. L’idea è di tre amici, guidata da Luca Dal Pezzo che hanno unito le forze e le competenze per avviare un commercio di prossimità al fine di garantire la spesa ad anziani e consumatori di città. Confezioni ecosostenibili, velocità di consegna anche in bici, il trillo del campanello è messaggero di bontà direttamente a domicilio.

Dillo con un fiore

Giulia Baldelli di Ecoflora a Rovigo crede nell’inclusione. Nel suo garden non crescono solo piante e fiori anche la speranza di integrazione sociale delle fasce più deboli della società. Dalla terra si possono trarre gli insegnamenti migliori seguendo i ritmi naturali e l’accoglienza gentile per “dirlo con  un fiore” quel grazie alla vita.

Un albero per amico

Vicenza scopre un’anima green con il progetto Beleafing di Emiliano Vettore, che attraverso le amministrazioni comunali consegna alberi che assorbono lo smog e lo tramutano in aria pulita. Il patto con i cittadini è che le specie siano autoctone. Il bosco in città prende forma dalle piante del giardino di casa e porta la firma della creatività di due soci che con la spinta giusta del marketing hanno sviluppato una distribuzione capillare sul territorio provinciale.

Bolliwood è in Veneto

Così belli da intrecciarli, lanciarli addirittura mangiarli. Sono i fiori di Silvia Laura Girotto abile fiorista rurale di Anguillara Veneta in provincia di Padova. Gerbere colorate, peonie, garofani, tulipani un tripudio di profumi concentrati nei bouquet e nelle ghirlande. La bravura della giovane florovivaista è riconosciuta dai wedding planner che per i party più fashion vogliono solo quei petali per arredare eventi mondani nei palazzi veneziani per i variopinti matrimoni indiani.

Prima le mamme e poi i bambini

coperte imbottite di mais, calde con preghiere stampate uniscono drappi africani agli scampoli veneti in un abbraccio tra due terre lontane per sostenere il Cuamm - Medici con l’Africa nel progetto di formazione di neo ostetriche per salvare i piccoli nati prematuri. Dove la scienza tarda ad arrivare i volontari continuano ad operare per i popoli in difficoltà. Al centro di tutto c’è Katia Zuanon di Camposampiero che ha coinvolto nelle traiettorie del bene, le donne, mamme, spose e sorelle di Coldiretti.

"Daghe do ponti"

e agrisarte di Sant’Erasmo, l’orto dei Dogi della laguna, capitanate da Fiorella Enzo detta Cosetta, promuovono la coltivazione dell’ortica per realizzare la fibra naturale. Anche la lana, la canapa e il cotone nel progetto di valorizzazione di tessuti e stoffe, ricami e decori che rilanciano la bellezza, l’arte sartoriale e la manualità tramandata da generazioni nell’isola proiettando l’isola verso Paesi lontani.

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