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L'assessore Bottacin visita il cantiere dell'ospedale del Qatar a Schiavonia

L'assessore regionale alla Protezione civile ha visitato l'area in cui volontari, esercito e pompieri sono al lavoro per allestire la struttura destinata ai pazienti Covid

Un gesto di grande altruismo da parte di un Paese straniero e la totale abnegazione di decine di uomini impegnati a ritmo serrato per costruire (imparandolo sul campo) un ospedale da campo che ospiterà fino a 200 pazienti.

Una macchina complessa senza istruzioni

Ha dello straordinario quanto in questi giorni sta avvenendo all'esterno dell'ospedale di Schiavonia e a sostenerlo è l'assessore regionale Giampaolo Bottacin con delega alla Protezione civile. Il lavoro di montaggio sta impegnando volontari e tecnici della Protezione civile del Veneto con i militari del Terzo Stormo dell’Aeronautica e i vigili del fuoco, tra 50 e 80 persone al giorno. Un'operazione non semplice, tanto che mentre l'ospedale da campo viene costruito si sta anche stilando l'articolato manuale di istruzioni per utilizzarlo in futuro poiché una simile struttura in Italia non era mai stata impiegata. «L'attenzione è massima, dobbiamo imparare sul campo come usarlo - aggiunge l'assessore - Il Qatar lo ha comprato e ce lo ha donato ma non lo aveva mai impiegato: è la prima volta che questa costruzione vede la luce».

L'allestimento dell'ospedale da campo del Qatar a Schiavonia

Il ringraziamento ai volontari

Fondamentale è la sinergia tra Protezione civile e sanità veneta: «Noi trasportiamo, stocchiamo, montiamo mentre loro si occupano dell’organizzazione specifica - aggiunge Bottacin - per offrire le migliori dotazioni e cure». La struttura sorge su un'area di 8mila metri quadrati e lo spazio coperto sarà di 5.200 con un massimo di 200 posti letto ripartiti in tre sezioni: due per la terapia intensiva (24 letti) e uno per le malattie infettive caratterizzati dall'ampiezza e dal distanziamento per garantire la massima sicurezza anche agli operatori. «Resterà operativo a Schiavonia per il tempo necessario, poi verrà smontato e stoccato in una diversa area (se ne stanno valutando alcune) per essere pronto in ogni occasione - ha spiegato l'assessore -. Un pensiero va rivolto alla straordinaria macchina del volontariato di Protezione civile. Sono le retrovie che fanno vincere le guerre: migliaia di uomini e donne sempre pronti, con tempo e fatica donati alla collettività. Finora hanno prodotto 65mila giornate/persona di lavoro: sono straordinari».

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