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Martedì, 23 Aprile 2024
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"Alek" ha perso la vita in guerra per difendere la propria patria

A Padova ha lasciato un vivo ricordo tra amici, conoscenti e tutti coloro che l'hanno incrociato. A Vigodarzere ha giocato a calcio conquistando il cuore dei suoi compagni e della dirigenza. Sei mesi fa la scelta senza ritorno

E' morto sul campo di battaglia della sua Ucraina Oleh Dozydenko, 32 anni, residente in provincia di Vicenza, ma con tantissimi amici nel padovano a cominciare dai suoi amici del calcio di Vigodarzere. E' partito per il suo paese per difendere l'Ucraina dalla minaccia russa sei mesi fa. Noi giorni scorsi ha trovato la morte. 

Chi era

La vittima era arrivato a Padova nel 2004 dove già viveva la madre. Ha vissuto in centro città in piazza De Gasperi. E' stato studente all'istituto tecnico Marconi. Qualche anno fa ha trovato lavoro in un magazzino Amazon di Rovigo. Dopo lo scoppio della guerra ha deciso di mollare tutto per difendere la sua terra. A tutti, a cominciare dalla mamma, una sorella e tre fratelli, aveva dato appuntamento in Italia convinto di farcela.  Amante del calcio, era orgoglioso del suo idolo ucraino Shevchenko che ha fatto la fortuna del Milan per tanti anni. Ha militato come calciatore nell'Asd Vigodarzere conquistando fin da subito la stima e l'affetto di compagni e dirigenti grazie al suo modo di fare gentile ed educato. Proprio in suo onore il campionato di calcio Csi Padova dove la vittima della guerra ha militato con la compagine di Vigodarzere ha promosso un minuto di silenzio in suo onore e per ricordare tutte le vittima della guerra.

Il messaggio della società

«Alek (come veniva chiamato in Italia dagli amici) qualche anno fa indossó i colori gialloblù del Vigodarzere. I percorsi di vita hanno diviso le strade, ma in un modo o nell’altro i contatti si sono sempre mantenuti. Questo siamo: una famiglia, in cui, qualche volta, come in ogni situazione della vita, qualcosa non va come si vuole, ma il gioco, il divertimento e importanti valori ci tengono uniti. Anche a distanza di tempo. La follia umana della guerra ha portato via un ragazzo e ci ha tolto un componente della nostra famiglia. Sappiamo che, anche se non sarà a vederci a Terraglione, anche se per telefono non riusciremo a contattarlo, Alek starà tifando per la banda Gialloblù».

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