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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Comuni ricicloni, Padova penultima in Veneto tra le città "Rifiuti free". Peggio fa solo Verona

Nel rapporto che Legambiente stila ogni anno, vengono analizzati i dati di Arpav che fotografano la situazione dei rifiuti urbani

Nel Rapporto Comuni Ricicloni Veneto che Legambiente stila ogni anno, vengono analizzati i dati di Arpav che, con un lavoro molto attento, fotografano la situazione dei rifiuti urbani. Dal Rapporto 2022 emerge che il 2021 ha visto una graduale uscita dalla pandemia e una forte ripresa economica, fattori che hanno portato a una maggiore produzione di rifiuti pari a 43 mila tonnellate, rispetto l’anno precedente, rimanendo comunque al di sotto dei valori raggiunti nel 2019. Padova è penultima. Peggio fa solo Verona. «È chiaro che per evitare un aumento continuo della produzione dei rifiuti diventa necessario investire sulle politiche di riduzione: incentivando i percorsi di preparazione al riutilizzo e la diffusione centri del riuso, e legiferando ponendo al centro normative sull’eco-design quindi insistere sull’applicazione ed il rafforzamento del “pacchetto” di direttive europee sull’economia circolare” è lo sprono di Legambiente Veneto ai Comuni ed ai diversi livelli di governo».

Rifiuti Free

I “Comuni rifiuti free” per Legambiente Veneto sono quelli che raggiungono una quantità di secco a smaltimento inferiore ai 75 kg per abitante all’anno in questo valore oltre alla RUR (Rifiuto Urbano Residuo) sono compresi anche delle percentuali di scarto dovuto alla qualità della RD. La medaglia d’oro di questa speciale classifica la vince il comune di Refrontolo con soli 39 kg pro-capite non riciclati e con una raccolta differenziata del 92%, seguito da altri 2 comuni del trevigiano: San Biagio di Callalta e Cappella Maggiore, entrambi con 42 kg abitante di rifiuto a smaltimento e una raccolta differenziata del 90%. Per quanto riguarda i Comuni più popolosi il primato va a Montebelluna che con 62 kg abitante a smaltimento e il 90% di raccolta differenziata; seguono Castelfranco Veneto, Mira, Conegliano e Treviso.

Comuni

Ed è proprio Treviso l’unico Comune capoluogo di Provincia che ottiene il titolo più ambito:  un risultato che dimostra come anche in città complesse si possono raggiungere obiettivi ambiziosi. Le città sopra i 100mila abitanti (Padova, Venezia, Verona e Vicenza) sebbene rappresentino il 17% degli abitanti del Veneto, incidono sulla produzione di rifiuti per il 30%. In quasi tutti questi comuni negli ultimi anni si è visto un miglioramento, ma non ancora sufficiente: solo Vicenza raggiunge una percentuale di raccolta differenziata superiore al 70%, valore che riteniamo debba essere il minimo obiettivo per queste città. Il capoluogo di provincia che invece stenta a migliorare è Verona che da sola è responsabile del 10% (62.803 tonnellate/anno) del rifiuto che va a smaltimento in Veneto.

Zaia

«L’uscita dalla pandemia, la ripresa economica e la conseguente maggiore produzione di rifiuti non cambiano il giudizio di Legambiente sui Comuni Ricicloni: il Veneto prosegue la sua strada per diventare sempre di più una Regione “Rifiuti Free”. È un riconoscimento di cui andiamo particolarmente orgogliosi - il commento del Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia - .E’ un risultato che va condiviso con i Comuni di Refrontolo, San Biagio di Callalta e Cappella Maggiore, Montebelluna, Castelfranco Veneto, Mira, Conegliano e Treviso, che a vario titolo raggiungono risultati formidabili. Idem per "Le Colline del prosecco di Conegliano Valdobbiadene", luogo Patrimonio Mondiale Unesco, che guadagna il titolo di "Rifiuti Free" con una produzione di rifiuto a smaltimento inferiore a 75 kg procapite. Applaudendo ai Comuni protagonisti, agli uffici regionali e all’Assessorato all’Ambiente, che possono rivendicare con orgoglio questo risultato, invito a cogliere – conclude il Presidente Zaia – anche le osservazioni del Rapporto, che riguardano soprattutto le città sopra i 100mila abitanti: sono realtà complesse e anche ricercate mete turistiche, con un numero di presenze che rende più impegnativo il lavoro di differenziazione dei rifiuti. Qui i margini di miglioramento e gli obiettivi che possiamo darci sono ancora più alti; crescere nel riciclo in queste città sarà una sfida che siamo pronti a cogliere».

Bottacin

«Un apprezzamento generalizzato che mi fa molto piacere. - sottolinea l'Assessore all'Ambiente Gianpaolo Bottacin - E' il frutto del tanto lavoro che abbiamo svolto in questi anni e che continuerà attraverso il nostro piano rifiuti, che abbiamo recentemente aggiornato e che ha come obiettivo l'84% di differenziata entro il 2030. Un piano che fin dall'inizio ha raccolto il consenso di Legambiente. E ora abbiamo l'ambizione di continuare ad alzare ancora l'asticella. - prosegue l'Assessore - In prospettiva nel 2030 puntiamo infatti a consolidare ulteriormente i risultati raggiunti, che peraltro già ci mettono in testa alle classifiche nazionali e ci fanno essere anche un'eccellenza a livello europeo. Da sottolineare che nel mirare a standard sempre più alti - conclude Bottacin - lo faremo senza la necessità di aprire nessuna nuova discarica, nemmeno in ampliamento, nessun ulteriore termovalorizzatore rispetto ai tre attuali e nessun incremento di potenzialità degli stessi rispetto a quanto già autorizzato oggi. E alla fine del percorso, per il 2030, puntiamo ad arrivare al totale abbandono del ricorso alla discarica. Anche in questo caso confermando una visione assolutamente virtuosa nelle scelte a favore dell'ambiente e anticipatoria rispetto agli standard comuni».

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