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Millanta di rappresentare la Protezione Civile in Polonia, smascherato anche grazie a Confapi

La funzionaria Gabriella Proietti assicura che l'uomo che diceva di essere il coordinatore dei soccorsi dall'Italia, Gianni Marchegiani, non rappresenta in alcun modo la Protezione Civile: «E' stato diffidato dal farlo, ufficialmente»

Oltre a portare in salvo un sessantina di persone, in sicurezza, la missione umanitaria di Confapi e Croce Verde al confine tra Polonia e Ucraina, dove arrivano ogni giorno migliaia di sfollati, potrebbe essere ricordata per aver smascherato un millantatore, uno che si spacciava per qualcosa che non poteva essere. 

Protezione Civile

«Noi siamo l’anello di congiunzione tra la struttura polacca e tutta la rete solidale italiana che sta fornendo i trasporti», così rispondeva Gianni Marchegiani al telefono del direttore di Confapi, Davide D’Onofrio. Nella settimana dei preparativi che anticipavano la spedizione umanitaria si sono sentiti spesso i due. Marchegiani si presentava come l’uomo della Protezione Civile in Polonia. Siamo a Przemysil, a un passo dal varco di Medyka, una delle porte d’ingresso dall’Ucraina. Un enorme centro commerciale dismesso adibito a campo profughi.

Confapi

Potrebbe essere stata decisiva la segnalazione fatta ad ambasciata e consolato da parte dell’organizzatore della spedizione di Confapi a far emergere che l’uomo che si spacciava per rappresentante della Protezione Civile in Polonia, millantava. A confermarlo sia al telefono con lo stesso D’Onofrio che a PadovaOggi è la funzionaria della Protezione Civile, Gabriella Proietti che assicura che Marchegiani non rappresenta in alcun modo la Protezione Civile. Anzi è stato diffidato dal farlo, ufficialmente. Non c’è conferma invece di azioni nei suoi confronti da parte della autorità locali anche se, proprio a seguito di quelle telefonate arrivano sul posto il sindaco della città polacca di Przemysl, Wojciech Bukan, quello che polemizzò con Salvini, per capirci. E poco dopo ancora l’Interpol.

Korczowa

D’Onofrio e tutta la spedizione Confapi intanto si era spostato con tutti i mezzi a pochi Km, a Korczowa, dove c’è un’altra dogana che divide Polonia e Ucraina. Anche qui le persone sono accolte in un ex centro commerciale. Tutto è però molto più organizzato. Si registrano tutte le persone che arrivano, si registrano le partenze e le persone che le accompagneranno in questa o quella direzione. La missione Confapi porterà in salvo da qui una sessantina di queste persone. Ma forse ha contribuito anche a qualcosa di più, a far emergere qualcosa di irregolare. «Laddove c’è una situazione caotica - spiega la funzionaria della Protezione Civile, Gabriella Proietti - persone sole e spaventate, donne sole, anziani, personaggi che non saprei definire in altro modo che delinquenti, possono approfittarne. Non ho evidenza diretta ma è chiaro che c’è il rischio di truffe se non peggio».

Tratta

Chiediamo, perché il rischio che sia avvenuto è reale e lo segnalano diverse Ong, che si siano innescati fenomeni di tratta, soprattutto per quanta riguarda giovani donne e bambini. «E’ un rischio molto forte, per questo bisogna fare in modo che chi esce lo faccia in sicurezza. La Polonia però non ha neppure richiesto la nostra collaborazione, il Governo assicura che se la possono cavare da soli. Ma se si sente cosa dicono i sindaci la questione appare alquanto diversa. Pensiamo a Varsavia o Cracovia. Lì di aiuto ne avrebbero bisogno eccome», evidenzia Gabriella Proietti. Manca un coordinamento europeo a fronte delle emergenze: «Noi non possiamo fare nulla, non ci è stato richiesto - prosegue la funzionaria - Possiamo solo pensare al piano di accoglienza in Italia o collaborare con i Paesi che ce lo hanno richiesto. Non possiamo montare campi come abbiamo fatto in Slovacchia, ad esempio, per dare una mano. Ma un piano comune non c'è». Infine, per quanto riguarda la vicenda Marchegiani, non smentisce e neppure conferma, che ci siano state azioni legali nei suoi confronti da parte delle autorità polacche.

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