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Ascom: col presidente della provincia Fabio Bui il primo incontro di #Padovatutticonvocati

Sono proseguiti gli incontri voluti da Ascom Confcommergio Padova per progettare il futuro del territorio anche in prospettiva del post pandemia da Coronavirus

Prima di tutto le infrastrutture. Sia quelle materiali che quelle telematiche: «Perchè il rischio che corriamo è quello di restare ai margini dello sviluppo». Parole di Fabio Bui, presidente della Provincia di Padova, intervenuto questo pomeriggio al primo degli incontri del “secondo tempo” di #Padovatutticonvocati, l’iniziativa che un anno e mezzo fa aveva visto l’Ascom Confcommercio chiamare a raccolta gli stakeholder padovani con l’obiettivo di creare un contesto di confronto e dibattito per immaginare uno sviluppo coerente con le dinamiche economico-sociali del territorio.

Situazione di emergenza

Poi, come uno tsunami, è arrivato Covid 19 e ogni progetto ha dovuto cedere il passo alla situazione emergenziale. Adesso si tratta di ripartire, fermo restando che nulla è come lo era alla fine del 2019 e, soprattutto, nulla sarà come ce lo eravamo prefigurato. «Ma ciò che dobbiamo immaginare in questa nuova fase – ha detto Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom Confcommercio nel corso del “bilaterale” al quale erano presenti anche i vicepresidenti Franco Pasqualetti, Silvia Dell’Uomo e Ilario Sattin oltre al direttore generale, Otello Vendramin – è come rendere attrattivi i nostri centri storici, come renderli centrali rispetto ad un’offerta economica e turistica che nasce proprio dalla valorizzazione del territorio». Dunque, per Bertin, l’”attrattività”, in termini di investimenti, è la “bussola” per la ripresa del territorio padovano che però, senza infrastrutture, rischia di essere messo all’angolo.

I progetti

Un tema che il presidente della Provincia, Bui, ha condensato in pochi ma significativi progetti: collegamento alla Pedemontana delle statali 308 e 47 (senza il quale ne soffrirebbe anche il nuovo ospedale del Veneto che si insedierà a Padova Est), metropolitana di superficie, collegamento all’aeroporto oltre, naturalmente, allo sviluppo delle infrastrutture telematiche di cui la pandemia ha evidenziato tutti i deficit.
«C’è poi un problema di collegamento tra scuola e mondo del lavoro – ha rimarcato Bui – perché non è né logico né serio che si seguano solo le mode del momento: qualche anno fa tutti cuochi sull’onda di Masterchef, oggi tutti liceali con l’obiettivo studi di medicina. Però il territorio esprime altre necessità e queste vanno prese seriamente in considerazione». «Con la consueta franchezza – ha commentato il presidente Bertin al termine dell’incontro – il presidente Bui ha evidenziato le criticità che vanno rimosse, non è stato tenero nell’autocritica verso la classe politica e ha raccomandato alle rappresentanze delle imprese di non mancare mai di fungere da stimolo, meglio se insistente». Nelle prossime settimane si completerà il giro di confronti con Regione, Università, Camera di Commercio, Comune e Fondazione Cassa di Risparmio.

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