Palazzo Moroni, estinti debiti milionari con i fornitori. Ora si paga in 22 giorni
Nel 2017 c'erano 4,8 milioni di euro da pagare e oltre 400 imprese creditrici. Tutto azzerato. Giordani: «E' segno di efficienza e di rispetto verso il lavoro altrui. In più, contribuisce a sostenere l'economia»
Nel 2021 il Comune di Padova ha migliorato ulteriormente i tempi di pagamento ai propri fornitori. «Rispettare i tempi di pagamento alle aziende che lavorano per il Comune è stato uno degli impegni che l’amministrazione aveva assunto durante il suo mandato Impegno che i dati statistici dimostrano che abbiamo ampiamente rispettato. La tabella di seguito esposta lo dimostra con dati oggettivi» si legge in una nota di Palazzo Moroni.
I tempi
Si è partiti con tempi di pagamento che superavano i 30 giorni previsti per legge di circa 14 giorni e si è arrivati a pagare mediamente in 22 giorni (come risulta dalla Piattaforma del Ministero allegata in tabella – ultima colonna a destra) con nessuna fattura scaduta e non pagata alla data del 31 dicembre (nel 2017 erano 4.8 milioni di euro con 411 imprese creditrici). Per raggiungere questo risultato è stato razionalizzato tutto il processo di liquidazione delle fatture facendo collaborare di più gli uffici tra di loro. «I risultati del 2020 erano già ampiamente positivi, ma la sfida era quella di migliorare ulteriormente, sfida vinta abbassando di un ulteriore giorno i tempi medi di pagamento e azzerando il debito residuo al 31 dicembre» chiude la nota
Sindaco Giordani
Il sindaco Sergio Giordani sottolinea: «Un Comune deve essere sempre puntuale e virtuoso nei pagamenti ai fornitori privati in ogni settore. E' segno di rispetto verso il lavoro altrui, è segno di efficienza e contribuisce a sostenere l'economia. Molte imprese soffrono per inaccettabili dilazioni dei pagamenti del pubblico, sono fiero di migliorare ogni anno i tempi di pagamento, merito dei nostri collaboratori qui in Comune e merito di una cultura attenta al mondo delle imprese, degli artigiani e dei lavoratori autonomi».