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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Bagnoli di Sopra

«No al parco fotovoltaico da 40 ettari nella Bassa»: la prima “battaglia” del neopresidente di Cia Padova

Aggiunge Luca Trivellato: «Venga subito approvato il progetto di legge sugli impianti fotovoltaici a terra sul suolo agricolo, all’esame in Consiglio regionale»

«No su tutta la linea al parco fotovoltaico da 40 ettari a Bagnoli, un progetto che peraltro viene portato avanti da una multinazionale»: la prima battaglia del neopresidente di Cia Padova, Luca Trivellato, va nella direzione della salvaguardia dei terreni agricoli, senza se e senza ma.

Parco fotovoltaico

Prosegue Trivellato: «Da sempre ci battiamo per difendere il suolo. L’iniziativa del mega parco è contro ogni nostro principio». A tale proposito, il presidente ricorda che ancora anni fa Cia aveva proposto di fare di quei terreni, dove dovrebbero essere installati migliaia di pannelli fotovoltaici, una “Banca della Terra” a favore dei giovani agricoltori, come previsto da una specifica legge regionale del 2014. «Si tratta di una normativa funzionale alla valorizzazione delle terre incolte ed abbandonate, come appunto nel caso specifico di Bagnoli, al fine di facilitare il reperimento sul mercato fondiario di superfici per l'avviamento di nuove imprese agricole». Stando a quanto stabilito dalla norma, «le attività di censimento ed inserimento dei terreni abbandonati o incolti nella Banca della Terra veneta sono direttamente demandate ai Comuni, i quali devono assicurare il processo di identificazione dei terreni». Tuttavia, a Bagnoli questa lungimirante progettualità non è andata a buon fine: «Di certo il fotovoltaico a terrà non rappresenta la soluzione giusta per quei terreni, nonostante abbiano una destinazione d’uso di tipo industriale»

Appello

Da qui l’appello di Cia Padova affinché venga approvato al più presto il progetto di legge sugli impianti fotovoltaici a terra sul suolo agricolo, all’esame in queste settimane in Consiglio regionale. “Siamo a favore dell’energia verde, la sostenibilità fa parte del nostro dna, a maggior ragione in questo periodo in cui bisogna accelerare rispetto alla transizione ecologica – rileva Trivellato – Esistono però diverse vie al fine di promuovere il green attraverso il fotovoltaico; ad esempio, la copertura degli edifici rurali, o delle aree cosiddette marginali o dichiarate non idonee alla coltivazione, con specifici moduli”. Nel concreto, puntualizza, “col fotovoltaico sulle stalle, ad esempio, sarebbe possibile migliorare le prestazioni degli allevamenti sia in termini energetici che di benessere degli animali, con interventi che incentivano la mitigazione degli impatti emissivi”. L’ulteriore sviluppo del fotovoltaico realizzato su superfici diverse dalle coperture, analizza Cia, “dovrebbe essere accompagnato da una corretta pianificazione a livello territoriale e regionale. Quest’ultima deve preservare il proseguimento delle attività agricole, anche in vista di una promozione del turismo e della tutela della biodiversità”.

Progetto di legge regionale

Il progetto di legge regionale, peraltro, va proprio nella direzione del principio della salvaguardia delle superfici agricole. Questo strumento innovativo, difatti, considera inidonee le zone di particolare interesse paesaggistico, quelle umide di importanza internazionale o che ricadono nella rete Natura 2000. E ancora: le aree naturali protette a diversi livelli e quelle interessate da produzioni agroalimentari di qualità (Dop, Igp, Doc, Docg e produzioni tradizionali). In altri termini, vengono tutelati valori quali “il rispetto dell’ambiente, del paesaggio, del patrimonio storico artistico, delle tradizioni agroalimentari locali e della biodiversità”. Motivo per cui, conclude il presidente, “chiediamo che il pdl sia adottato a stretto giro. Una volta in vigore, disporremo di una normativa in più finalizzata alla difesa del suolo, un bene preziosissimo che non possiamo permetterci di sprecare in alcun modo”.

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