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Parchi, parte il bando per la gestione di 6 parchi della città. Dentro c'è anche la Prandina

L'assessore al verde, Antonio Bressa: «Definisce il quadro per l’utilizzo delle aree verdi padovane dopo che il periodo Covid ha visto un sensibile aumento delle attività all’aperto. L’obiettivo ora è quello di valorizzare lo straordinario patrimonio di parchi e giardini della città con regole stabili finalizzate a portare servizi per i cittadini che li frequentano»

Negli ultimi anni diverse aree verdi sono state affidate in concessione a soggetti privati con l’obiettivo di valorizzarle, renderle punto di riferimento per la cittadinanza e luoghi dove poter incontrare diversi servizi. Pensiamo ad esempio al Parco Milcovich, al Parco degli Alpini, o ai Giardini dell’Arena. Inoltre, anche grazie ad una pianificazione del territorio attenta a limitare il consumo di suolo, il Comune di Padova ha visto accrescere il proprio patrimonio verde con l’acquisizione di molte nuove aree.  

Iris e Guizza

E’ il caso del Parco Iris o del Parco Guizza, ma anche di aree più piccole e di Quartiere come il Parco Ipazia. Allo stesso tempo l’investimento di oltre due milioni per aumentare le aree verdi attrezzate per i più piccoli ha portato alcuni parchi o giardini, come il Margherita Hack, ad essere molto più frequentate da bambini e famiglie. Per l’Amministrazione è fondamentale la collaborazione della cittadinanza nella gestione di queste aree verdi, in alcuni casi anche tramite l’affidamento a soggetti privati della loro gestione e manutenzione, con l’obiettivo di diffondere la cultura del verde e perseguire forme di aggregazione sociale. Per questo, anche sulla scorta delle precedenti esperienze e sulla base dei riscontri positivi ottenuti, ieri la Giunta ha approvato le linee di indirizzo per l’affidamento tramite concessione di ulteriori sei aree verdi che, una volta maturate le condizioni necessarie, potranno essere nel corso dei prossimi anni messe a bando. A queste si aggiungono ulteriori cinque parchi frequentati da famiglie e bambini dove saranno possibili specifici servizi mobili per la vendita di gelati e merende.  

Le aree

- Parco Ipazia di via della Salutare  

- Parco Agricolo Brentelle di via Monte Rua  

- Parco Agricolo del Basso Isonzo – ex Casa Bortolami di via Isonzo  

- Parco inclusivo “Albero del Tesoro” di via Siena  

- Parco Roncajette di via Sant’Orsola Vecchia.  

- Parco Cavalleggeri, di Corso Milano (concessione di un anno, rinnovabile)  

Bandi per servizi mobili

- Parco Iris - di via Canestrini – via Forcellini (esclusa l’area dell’ampliamento)  

- Parco Margherita Hack, di via Cossa  

- Parco giochi Giorgio Perlasca, di via San Pio X  

- Parco Piacentino, di via del Piacentino  

- Parco Città dei Bambini, di via Sant’Eufemia  

Le linee d'indirizzo

Le linee di indirizzo approvate prevedono che la gestione di queste aree dovrà essere affidata in concessione a soggetti che contribuiranno alla valorizzazione, alla manutenzione, alla gestione e all’utilizzo dell’opera, al fine di favorire il potenziamento delle caratteristiche ambientali, sociali ed economiche dell’area e della fruizione da parte dei cittadini, il miglioramento della sicurezza, l’aggregazione sociale, le attività ludiche, ricreative e sportive, anche con particolare attenzione alla sensibilizzazione ambientale, nel rispetto della compatibilità dell’uso pubblico dell’area verde.

Bressa

L’assessore al Verde Antonio Bressa afferma: «Questa delibera, insieme al rinnovato progetto Spazi Verdi Aperti, definisce il quadro per l’utilizzo delle aree verdi padovane dopo che il periodo Covid ha visto un sensibile aumento delle attività all’aperto. L’obiettivo ora è quello di valorizzare lo straordinario patrimonio di parchi e giardini della città con regole stabili finalizzate a portare servizi per i cittadini che li frequentano, migliorare la gestione e la manutenzione, il tutto in un quadro di equilibrio con il resto dell’offerta degli esercenti cittadini. I bandi pluriennali riguardano infatti aree agricole per il futuro sviluppo di fattorie didattiche, come ad esempio il Basso Isonzo, aree con progettualità di sviluppo specifiche come il Parco inclusivo o il Roncajette e aree di nuova acquisizione come il Parco Ipazia con edificio già predisposto alla gestione funzionale del parco»

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