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Pennacchi - Zaia, come uscire da un malinteso. L'attore al Presidente della Regione: «Bevemoghe su»

E’ stato involontariamente il presidente dello Stabile, Beltotto, a riaprire la querelle tra Zaia e Pennacchi, per un altro "misunderstanding". Così siamo andati a cercare l'attore per capire come si può chiudere una polemica figlia di fraintendimenti

E’ stato involontariamente il presidente dello Stabile del Veneto, Giampiero Beltotto a riaprire la querelle tra il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, di cui è stato anche portavoce e Andrea Pennacchi. Ed è ancora un malinteso a riaccendere l'attenzione su un caso che da un fraintendimento comincia. Involontariamente dicevamo, perché, quando arriviamo alla conferenza stampa per l’inaugurazione del Temporary Store sotto il Salone, ci riprende il presidente dello Stabile del Veneto, Giampiero Beltotto. Lo fa con garbo ma ci dice: «Non ho capito perché avete scritto che noi si possa escludere qualcuno per una opinione, che vi salta in mente? In riferimento alla questione Zaia e Pennacchi. Andrea poi è un attore e una persona a cui vogliamo bene tutti». Chiariamo che noi non abbiamo mai fatto nessun riferimento a una eventualità di questo genere e che anzi, lo Stabile non lo abbiamo proprio nominato anche se, nel nostro stile, avevamo chiamato l’ufficio stampa per sapere se il Presidente avesse qualcosa da dire sul tema, sentendoci cordialmente rispondere che non c’era nulla da commentare. Chiarito l’equivoco ci vediamo quindi costretti a rifargliela la domanda, pubblicamente. 

Malintesi

Il Presidente Giampiero Beltotto così ha modo di togliere ogni dubbio sulla questione, ribadendo anche di fronte a tutti i colleghi di giornali e tv che «il nostro, lo Stabile del Veneto, è un teatro inclusivo. Non può essere un teatro che censura. Ma avete visto gli spettacoli che proponiamo? Vi pare che questo sia un teatro che chiude le porte a qualcuno o che fa censure?». Concetto chiarissimo. Chiarita quindi una prima questione, rimane la polemica Zaia - Pennacchi. Una vicenda, lo ribadiamo, innescata da un equivoco di fondo, quello per cui il Presidente del Veneto sovrappone le due figure, quella dell’autore e attore, Andrea Pennacchi, a quella del personaggio che interpreta, Poiana, che a quanto pare non è molto apprezzata dal governatore della Regione.

Così stimolati dalla discussione con il presidente dello Stabile, Giampiero Beltotto, andiamo alla ricerca di Andrea Pennacchi, per vedere se si riesce a chiarire e chiudere definitivamente una polemica nata da un misunderstanding. E dove lo troviamo Pennacchi? Sotto l’albero di Natale, come un regalo inaspettato.

«Io e lui ci beviamo un caffè, corretto, e ci spieghiamo», la butta lì Pennacchi. «Pace e amore, è Natale», dice indicando l’albero di Natale. E’ con l’attore che stiamo parlando, non col personaggio. «Si, sì, son mi», risponde ridendo, «è bene chiarirlo». Non è mai facile con Pennacchi tenere il punto, non uscire dal seminato, ma tant’è. Così proviamo a stimolarlo sul fatto che su una cosa, il Presidente Zaia e Poiana sono d’accordo: «Brutti davvero tutti quei commenti negativi che hanno inondato il web di pensieri al veleno su Venezia e sui veneti. Quando ero giovane io e succedeva qualcosa da un’altra parte d’Italia, ci si preoccupava».  Quindi come la chiudiamo sta storia: «Ma guarda che non sto mica scherzando, ci beviamo un caffè e ci spieghiamo. Ci mettiamo un attimo, vedrai». Un caffé, scherziamo con Pennacchi, non un bicchiere di vino? «Un caffè va benissmo, ma corretto però, eh».

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