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Cia: «Il decreto rilancio dimentica i pensionati»

Con l’emergenza si sono moltiplicati fenomeni di disagio sociale e nuove povertà

«Dai dati in nostro possesso il 40,6% dei pensionati padovani riceve il trattamento minimo, ovvero meno di 500 euro al mese. Per loro non è prevista alcuna misura di sostegno al reddito nel decreto Rilancio». Così il presidente dell’associazione Pensionati di Cia Padova, Dino Milanello.

Aiuti agli anziani

«Apprezziamo lo spirito e le finalità del provvedimento governativo – aggiunge – ma nel contempo segnaliamo gravi carenze sul fronte degli aiuti agli anziani. Il reddito di emergenza stralcia dal beneficio i titolari di pensione diretta o indiretta, ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità». Secondo Milanello, questa nuova formulazione, con l’esclusione esplicita dei pensionati (anche di quelli al minimo): «Sembra persino peggiorare i criteri di accesso rispetto ai requisiti della pensione di cittadinanza. Quest’ultima fino ad aprile 2020 ha riguardato appena 127.984 nuclei famigliari, con 145.245 persone coinvolte. La stragrande maggioranza dei pensionati ex-agricoltori, per il solo possesso del terreno di produzione e della casa di abitazione, è stata depennata». Motivo per cui Anp-Cia chiede che l’azione dell’esecutivo centrale abbia carattere strategico e di ampio respiro: «Occorre contrastare povertà e disagio sociale con misure mirate, progettando un ritorno graduale alla vita sociale, in totale sicurezza». Milanello si dice infine contrario all’isolamento domiciliare degli anziani secondo un criterio meramente anagrafico: «Non è solo l’età a definire la condizione di fragilità fisica. Necessario, invece, creare tutte le condizioni di precauzione e dotare la terza età delle protezioni necessarie per difendersi da possibili contagi».

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