rotate-mobile
Attualità

"Per Padova noi ci siamo, ancora": riparte il progetto

Torna in primo piano l'emergenza legata alla pandemia di Covid-19, e il mondo del volontariato torna a mobilitarsi

Torna in primo piano l'emergenza legata alla pandemia di Covid-19, e il mondo del volontariato torna a mobilitarsi.

“Per Padova noi ci siamo”

Lo scorso agosto è stata pubblicata la ricerca “La città si attiva. Il volontariato e la fase 1 del Covid” curata dall'Università degli studi di Padova nella quale tra le conclusioni si legge: "Le persone, quindi, sembrano volersi impegnare per il bene comune, a prescindere dalle ragioni politiche e dalla fiducia che ripongono nelle istituzioni... Alla luce dei nostri risultati, il quartiere diventa una realtà, un soggetto da non sottovalutare. Risulterà, quindi, più probabile attivare forme di volontariato legate a problemi del quartiere". Alla luce dell'analisi di questa ricerca e delle esperienze vissute con il progetto “Per Padova noi ci siamo” avviato dal 14 marzo 2020 e proseguito in forme diverse fino a settembre 2020 per questa nuova fase di emergenza il progetto riparte con nuove modalità. Il modello che Comune di Padova, CSV provinciale e Diocesi hanno previsto si basa sulla possibilità di attivare un aiuto di prossimità che abbia al centro la capacità dei quartieri e dei rioni di autorganizzarsi e mobilitarsi. Il tessuto padovano è ricco di associazioni, parrocchie, comitati di base, ma anche di servizi ed istituzioni che fanno della territorialità un tratto distintivo: significa che sono radicati, conoscono la comunità locale e da questa ne sono attraversati ed arricchiti.

Seconda fase

Per questi motivi la seconda fase del progetto Per Padova noi ci siamo, ancora vedrà impegnati nuovamente insieme il Centro di Servizio Volontariato di Padova, il Comune e la Diocesi con l’obiettivo di coordinare, rinforzare e supportare le reti che già esistono nei quartieri e di farne nascere di nuove, fornendo un sostegno affinché la capacità di dare risposte sia organizzata ed efficace. Il ruolo delle associazioni di volontariato in questa nuova fase sarà fondamentale. Sono state censiste, geolocalizzate e sono stati raccolti i primi loro spunti. Dal 16 novembre inizierà un confronto più serrato con quelle che si sono rese disponibili, insieme a comitati e parrocchie (ecco la scheda da compilare per le associazioni e parrocchie che volessero aggiungersi).

Gli incontri

Gli incontri saranno organizzati secondo questo calendario:

  • Quartiere 1 - Centro - Consulta 1: lunedì 16 novembre ore 20.30
  • Quartiere 2 - Nord (Arcella - S. Carlo - Pontevigodarzere) - Consulta 2: giovedì 19 novembre ore 20.30
  • Quartiere 3 - Est (Brenta-Venezia, Forcellini-Camin) - Consulte 3A e 3B: venerdì 20 novembre ore 20.30
  • Quartiere 4 - Sud-Est (S. Croce-S. Osvaldo, Bassanello-Voltabarozzo) - Consulte 4A e 4B: mercoledì 18 novembre ore 18.30
  • Quartiere 5 - Sud-Ovest (Armistizio-Savonarola) - Consulte 5A e 5B: lunedì 23 novembre ore 20.30
  • Quartiere 6 - Ovest (Brentella-Valsugana) - Consulte 6A e 6B: martedì 17 novembre ore 20.30

Al primo incontro ne seguiranno altri in modo da avviare un percorso partecipato di condivisione dei bisogni e delle risorse a disposizione. Il percorso sarà coordinato dal CSV Padova anche grazie al supporto di esperti di processi partecipativi.

Associazioni e priorità

Ad oggi le associazioni che hanno confermato la disponibilità sono 60 Le priorità alle quali sarà importante dare risposta riguardano tre macro aree: spese e farmaci a domicilio; attività per i minori, in particolare per le famiglie più fragili; proposte per le persone più anziane, in particolare quelle sole. Parallelamente si attiverà un percorso formativo on line per volontari civici sui temi della relazione di aiuto e della sicurezza in data 24 novembre e 1 dicembre alle ore 18. I volontari che daranno disponibilità in questa nuova fase saranno indirizzati alle associazioni. Questo permetterà di creare un gruppo di volontari di comunità con delle competenze base comuni il cui ruolo e percorso siano conosciuti e riconosciuti da tutti i soggetti coinvolti: CSV, Comune di Padova, Diocesi, Consulte di quartiere, associazioni e cittadini.

Cristina Piva

Cristina Piva, assessora al volontariato: «La grande e preziosa risorsa del Volontariato torna a essere protagonista in questo periodo di emergenza. Lo fa con un modello disegnato sulle esigenze di questa seconda fase, più vicino al territorio e per questo capace di agire in maniera più capillare. Padova riuscirà a superare anche i prossimi mesi solo se le relazioni di comunità prevarranno sui singoli, e per riuscirci la rete e le sinergie costruite grazie a Per Padova Noi Ci Siamo saranno fondamentali».

Marta Nalin

Marta Nalin, assessora al sociale: «Questa seconda fase dell’emergenza sanitaria rischia di essere molto più impattante della prima. Non solo per i numeri del contagio, ma in termini di conseguenze economiche e psicologiche su tutte e tutti noi. È ancora più importante agire mettendo al centro i valori propri del mondo del volontariato. Nei primi mesi dell’anno abbiamo messo in campo un progetto forte, che non si è mai fermato e ha insegnato molto alla città. Ora è tempo di fare tesoro di quanto appreso e affrontare di nuovo insieme l’emergenza. Solo così la potremo superare al meglio».

Francesca Benciolini

Francesca Benciolini, assessora al decentramento: «Se c’è una cosa che ci hanno insegnato le settimane primaverili in casa, è l’importanza del vicinato, della rete di quartiere: abbiamo imparato a scoprire ciò che c’è nei 200 metri nel raggio di casa, abbiamo colto mancanze e scoperto occasioni. Per questo sono convinta sarà vincente potenziare le forme di prossimità e il coinvolgimento delle associazioni attive nei quartieri, perché ognuno è più interessato ad agire nel proprio territorio, anche per far crescere e consolidare relazioni. Sarà possibile anche grazie alle Consulte, che svolgeranno un ruolo fondamentale, un trade d’union tra le associazioni e il coordinamento del CSV».

Don Luca Facco

Don Luca Facco, direttore Caritas Diocesana: «Il desiderio, con questo modello organizzativo, è di riuscire a intercettare le tante e diverse nuove forme di povertà, che non sono solo economiche ma soprattutto relazionali. Inoltre come istituzioni desideriamo non sostituirci, ma valorizzare, sviluppare e coordinare il grande potenziale di associazioni, parrocchie e singoli cittadini già presenti e attivi nei nostri territori».

Emanuele Alecci

Emanuele Alecci, presidente CSV Padova: «Abbiamo sperato che questo 2020 potesse chiudersi raccogliendo i frutti e gli insegnamenti di questi mesi complicati per una ri-programmazione serena delle prossime attività. Purtroppo invece siamo ancora, di nuovo, in emergenza sanitaria e sociale. Era quindi importante che tutti noi, da subito, rinnovassimo la nostra disponibilità dichiarando che “Per Padova noi ci siamo, ancora”. Il CSV Padova quindi conferma di esserci, a fianco di Comune e Diocesi, ma in modo diverso. Sarà un ruolo di coordinamento e supervisione per permettere alle organizzazioni territoriali di operare al meglio e sarà ancora una volta un progetto pilota in Italia perché le risposte verranno dal basso».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Per Padova noi ci siamo, ancora": riparte il progetto

PadovaOggi è in caricamento