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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Accoglienza invernale per senzatetto, aiuti per 158 bisognosi. E le iniziative proseguono

Associazioni, cooperative e parrocchie, unità di strada insieme a Servizi sociali del Comune hanno messo a disposizione dei bisognosi circa duecento posti. Un sostegno che con l'arrivo della bella stagione non si ferma

Il 28 febbraio si è concluso il piano di accoglienza invernale promosso da Palazzo Moroni. «Un piano per dare risposta ai bisogni di persone che vivono una condizione particolarmente difficile» spiega l'assessora al sociale Marta Nalin. Realizzata con la collaborazione di parrocchie, enti e cooperative che mettono a disposizione i ricoveri, l'iniziativa mira anche al reinserimento sociale delle persone marginalizzate con visite sanitarie, colloqui e distribuzione di beni di prima necessità e la possibilità di essere inseriti negli alloggi di Housing First/Housing Led.

L'impegno prosegue

In totale sono stati 193 i posti messi a disposizione (15 aggiunti dal 4 marzo grazie alle parrocchie Santa Maria Assunta e Sant’Ignazio) e 158 le persone che nel periodo invernale hanno beneficiato del piano. Accoglienza che è stata prolungata grazie alle parrocchie di Altichiero, San Benedetto e Santa Maria Assunta fino al 15 marzo, mentre i bisognosi possono perciò chiedere aiuto e informazioni alla sede del settore Servizi sociali di via del Carmine 13 (nelle mattine di martedì e venerdì 8.30-10.30). Resta attivo anche lo sportello di Casetta Borgomagno vicino alla stazione ferroviaria con il servizio educativo diurno (dal lunedì al sabato dalle 13.30 alle 15.30) e il servizio informazione, docce e toilettes (dalle 15.30 alle 17.30 sempre dal lunedì al sabato).

Supporto anche dopo la prima accoglienza

Casetta Borgomagno ha accolto 143 persone dal 3 dicembre al 28 febbraio. Contemporaneamente i Servizi sociali hanno iniziato un lavoro di rete per garantire assistenza anche dopo il termine dell'accoglienza invernale. Sempre nei locali di Casetta Borgomagno è stata effettuata anche la distribuzione della prima tranche di beni destinati alle persone senza dimora iniziata lo scorso 22 gennaio e prevista dal progetto regionale “Dom. Veneto Modello Housing first Regione Veneto”. Prezioso il lavoro sul campo delle otto unità di strada (una fa capo al Comune e sette sono attivate dal volontariato), che hanno monitorato il territorio con le uscite serali in cui hanno distribuito viveri e coperte e accompagnamento le persone nelle strutture d'accoglienza. Alcune unità proseguiranno il loro lavoro anche nei prossimi mesi.

Controlli sanitari

Una volta entrati in contatto con il piano di accoglienza, prima di accedere alle strutture ospiti le persone bisognose vengono sottoposte a visite mediche nella struttura di Alta specializzazione per l'immigrazione dell'Ulss 6, che da novembre a febbraio visitato 158 persone senza dimora. Nelle strutture ha operato anche il Dipartimento per le dipendenze attraverso delle visite bisettimanali.

I partecipanti

Al progetto hanno partecipato numerose realtà del privato sociale: cooperativa sociale Coges Don Milani, cooperativa sociale Cosep, cooperativa sociale Città Solare, Croce Rossa Italiana di Padova, Associazione Sant'Egidio, Ronda della solidarietà, Noi sulla strada, Papa Giovanni XXIII, Cisom Padova, Guardian Angels, Associazione Elisabetta D'Ungheria. Oltre a loro anche tante parrocchie (Altichiero, Voltabarozzo, San Benedetto, Santa Maria Assunta e Sant’Ignazio) e Caritas Diocesana.

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