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Presentato al San Gaetano il Piano degli interventi dell'archistar Stefano Boeri

Un Piano che riduce le aree edificabili perché siano destinate a verde, a zero consumo di suolo. Parte la fase di incontro con i cittadini

È stato presentato lunedì 29 novembre alle 17.30 al San Gaetano il nuovo Piano degli interventi ideato dall’archistar Stefano Boeri con l’amministrazione.

Il piano

A dicembre dell’anno scorso è iniziato l’iter di confronto e discussione con gli stakeholders della città e attraverso le Consulte di Quartiere per la redazione del Documento del sindaco, ovvero il documento per definire le linee strategiche sulle quali sviluppare il nuovo strumento urbanistico, votato dal consiglio comunale il primo marzo 2021. Il 29 maggio 2021 è scaduto il vecchio Piano degli interventi e sono decadute tutte le previsioni, ovvero tutte le zone di espansione hanno perso l‘edificabilità, a meno che non fossero oggetto di progetti già approvati. Questo ha permesso di ripartire nella definizione del nuovo Piano degli interventi e per farlo nel modo più trasparente possibile, l’amministrazione ha deciso di avvalersi di una procedura di evidenza pubblica utile a poter selezionare interventi da inserire nel nuovo Piano degli interventi: tre avvisi pubblici cui potevano accedere tutti i cittadini interessati presentando dei progetti per poter costruire o rigenerare edifici con altre destinazioni d’uso. Sono pervenute 89 richieste, di cui solo 32 hanno sono state sottoposte alle commissioni consiliari, per essere discusse dal consiglio comunale cui spetta l’eventuale approvazione, sulla base dell'effettiva convenienza pubblica. Parallelamente è proseguito il lavoro di ascolto della città, sia con incontri mirati con gli stakeholders, sia grazie a incontri e biciclettate nei territori delle 10 consulte, nei quali sono state raccolte suggestioni direttamente da cittadini e cittadine.
Non solo, grazie ad un’apposita pagina online “Mappa Anche Tu!” dedicata alla raccolta di osservazioni e proposte puntuali da parte della cittadinanza, sono state raccolte oltre 150 suggestioni. Arriviamo quindi all’ultima fase prima dell’adozione del Piano. Dopo la presentazione al San Gaetano, nei prossimi giorni ci saranno 6 incontri nei quartieri con dei focus territoriali di discussione, quattro incontri mirati con gli stakeholders, e con il nuovo anno sopralluoghi in ogni rione. Dopo l’adozione, prevista nei prossimi mesi, si aprirà una fase di 60 giorni in cui tutti i cittadini e le cittadine potranno presentare formali osservazioni che verranno valutate e analizzate e, se compatibili, inserite nel Piano. Dopo questo percorso di analisi, che coinvolgerà tutte le commissioni consiliari, arriverà la vera e propria approvazione del Piano, l’atto che renderà effettivamente esecutivo lo strumento.
Il “canovaccio” di Piano che si avvia a essere discusso prima dell’adozione è stato redatto con il focus su 7 macro obiettivi: 

1 . Uso consapevole del suolo e sicurezza territoriale

2.  Forestazione urbana e corridoi verdi e blu


3.  Rigenerazione e qualità urbana
4 Città pubblica e policentrica, città dei Rioni (o dei 15 minuti)

5.  Attrattività del centro storico e del patrimonio diffuso 

6.  Ricerca, formazione, innovazione e produzione

7 . Mobilità sostenibile

I commenti

«È un Piano rivoluzionario – dice l’assessore Andrea Ragona – Per la prima volta un Piano degli interventi non aggiunge aree edificabili ma ne toglie 3,5 milioni, cui si vanno ad aggiungere quelle che si andranno a recuperare grazie ad esempio alle deimpermeabilizzazioni delle aree occupate dalla viabilità o alla riqualificazione del Parco delle Mura.
Per la prima volta abbiamo un Piano che impedisce di costruire, a meno che non ci sia beneficio per la città: un piano che mette gli interessi di tutti davanti a quelli dei pochi. Un ribaltamento totale rispetto al passato anche perché per la prima volta al centro vengono messi i quartieri il lavoro sulla città dei 15 minuti, che sviluppa i servizi vicini alle persone, ne è la dimostrazione concreta. Inseriamo strumenti che permetteranno di tutelare il patrimonio nei confronti del Piano Casa, (oltre 150 edifici novecenteschi inseriti con specifiche tutele) e nel confronti della legge regionale che liberalizza le medie superfici di vendita. Un Piano che sarà di tutti e per tutti, che è stato redatto fin qui grazie al grande lavoro di ascolto dei mesi scorsi e che nelle prossime settimane verrà affinato grazie al confronto con la cittadinanza. Abbiamo lavorato non per slogan, ma creando strumenti concreti per governare i processi nella direzione di superare i vecchi meccanismi e far entrare la città in un circolo virtuoso di rigenerazione, guardando alle importanti sfide del futuro». E il sindaco Sergio Giordani aggiunge: «Il Piano degli interventi ci permetterà di realizzare la Padova del futuro che tutti vogliamo: una città più a misura d’uomo, che riduce in modo veramente significativo il consumo di suolo, che punta sul verde e sulla riqualificazione dell’esistente, piuttosto che sulla costruzione di nuovi edifici. Una città nella quale i quartieri sono come dei piccoli “borghi urbani” nei quali i cittadini trovano tutti i servizi necessari, e non sono costretti ad attraversare la città. E che quando lo vogliono o lo devono fare hanno a disposizione un sistema di trasporto pubblico efficiente che ha la sua ossatura principale su una rete tranviaria che realizzeremo entro il 2026 e che permetterà  di spostarsi agevolmente da nord a sud come da est a ovest. Tutto questo è a portata di mano e sarà chiaro a tutti i padovani anche grazie alle presentazioni pubbliche aperte a tutta la cittadinanza». Il concetto di rione è ciò da cui è partito l’archistar Stefano Boeri: «Abbiamo immaginato una città che si rigenera a partire dal suo organismo fondamentale, i rioni. Sono non solo degli spazi ma delle comunità. Questa è la forza di Padova, questi quartieri che sono luoghi di identità dei cittadini. Ma vanno guardati con una nuova attenzione. In molti casi mancano i servizi, manca il verde, l’accessibilità non è sempre perfetta. Abbiamo riconosciuto 33 rioni e da lì capito quali sono i bisogni, le possibilità, i progetti. Fare pianificazione oggi vuol dire avere una regia pubblica molto forte che sappia coinvolgere le risorse private verso un’utilità sociale per i cittadini».

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