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Prevenire catastrofi alluvionali? Si può: la storia della start-up padovana "Flood HyDrone"

Nata a Due Carrare grazie a Damiano Costa, Andrea Sinigaglia e Marco Zamborlin. sfrutta i droni per studiare le caratteristiche dei corsi fluviali ed è candidata al “Premio Creativity Startup del Veneto”

Cento start-up candidate. Dieci finaliste. È una di queste è padovana: al via la seconda edizione della Treviso Creativity Week, il festival dedicato al business e alla creatività impreziosito da quattordici eventi e due premi.

La start-up padovana

E tra le quasi cento candidature al bando del “Premio Creativity Startup del Veneto”, che mette in palio 2.500 euro in denaro al primo classificato e 10mila euro in servizi e benefit per lo sviluppo dei progetti per gli altri classificati, sono state selezionate le dieci start up  che parteciperanno alla finalissima il prossimo 19 ottobre all’auditorium Sant’Artemio, nella sede Provincia di Treviso. Tra queste figura anche “Flood HyDrone”, società originaria di Due Carrare, in provincia di Padova, che si occupa di prevenire catastrofi alluvionali effettuando accurati studi attraverso tecniche innovative (come l'utilizzo dei droni) per studiare le caratteristiche dei corsi fluviali e le modifiche che hanno subito nel corso degli anni. I componenti del team sono Damiano Costa, Andrea Sinigaglia e Marco Zamborlin, i quali spiegano: «Gli obiettivi sono quelli di garantire sicurezza e serenità per la popolazione. In Flood HyDrone abbiamo sviluppato un software che integra le tecnologie di Big Data, Machine Learning e droni in grado di elaborare grandi quantità di dati e prevenire i vari danni».

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