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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Allarme prevenzione: meno di un padovano su tre fa controlli regolari per monitorare la propria salute

Un atteggiamento molto diffuso è quello di curarsi soltanto quando si inizia a soffrire di un disturbo o di una malattia, attitudine condivisa da circa un padovano su due

Padovani e prevenzione, un rapporto complicato: a dirlo è l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute in collaborazione con Nomisma, che ha indagato la propensione dei padovani a tenere sotto controllo il proprio stato di salute. Il quadro che emerge è quello di una diffusa trascuratezza, con la pandemia che ha inferto un colpo significativo alla frequenza di visite ed esami specialistici per la prevenzione.

I risultati

Stando alla ricerca, meno di un padovano su tre (31%) fa controlli regolari per monitorare il proprio stato di salute; un atteggiamento molto diffuso è quello di curarsi soltanto quando si inizia a soffrire di un disturbo o di una malattia, attitudine condivisa da circa un padovano su due (49%). E se in molti confessano di rimandare le visite quando hanno un problema trascurabile (54%), alcuni (11%) dichiarano esplicitamente che preferiscono farne il meno possibile. Non deve stupire dunque che quasi la metà dei padovani (45%) non abbia mai svolto un controllo basilare come la visita dermatologica per la valutazione dei nei. La pandemia ha poi ulteriormente abbassato il livello della prevenzione: negli ultimi due anni un controllo su sei (17%) è stato annullato, e più di uno su tre (37%) rinviato, per un totale di oltre una visita su due saltata o comunque ritardata. Nella maggioranza dei casi (54%) il rinvio è avvenuto per decisione della persona stessa. In particolare, a soffrire maggiormente è stato soprattutto l’esame di prevenzione per eccellenza, ovvero le analisi del sangue: quasi una volta su quattro (23%) questo controllo, fondamentale per la diagnosi di tantissime malattie, è stato rinviato o annullato. Ma si sono ridotte anche le visite ginecologiche e quelle dermatologiche, con una percentuale di rinvio o annullamento rispettivamente del 22% e del 12%.

I motivi

Guardando alle motivazioni, risulta evidente come tutto ciò sia una conseguenza diretta dell’emergenza sanitaria: il 29% di padovani che ha fatto meno controlli negli ultimi due anni, infatti, motiva la scelta o con la volontà di evitare le strutture sanitarie (15%), temendo un possibile contagio, o citando i tempi più lunghi causati dalla pandemia (14%). Considerando solo l’ultimo anno, consola comunque riscontrare come la grande maggioranza del campione (82%) sia andata almeno una volta dal proprio medico di base. La speranza è che, tornati alla normalità con una maggior consapevolezza dell’importanza di un buono stato di salute, i padovani facciano sempre di più della prevenzione una sana abitudine.

4. Salute e prevenzione PADOVA-2

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