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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il prof. Crisanti: «Con il livello di competenza che si dimostra, siamo nelle mani di virus e vaccini»

Un giudizio duro alla gestione tecnico politico della pandemia: «Le nuove misure sulla quarantena assolutamente senza senso»

Raggiunto telefonicamente, il microbiologo Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova, continua a mantenere una linea critica sulle decisioni prese dal Governo per quanto riguarda il contenimento della pandemia, anche in questa fase: «E’ proprio una questione di logica numerica. Questi livelli di trasmissione dimostrano che sono i vaccinati che si stanno infettando e stanno trasmettendo il virus. Ma le pare che a fronte di questo si prendono queste misure sulla quarantena, che sono assolutamente senza senso?».

Vaccini

Il professore è molto chiaro su quelli che secondo lui sono errori evidenti: «Inutile che ci prendiamo in giro. I no vax sono di certo un problema ma non sono loro i responsabili di questi livelli di trasmissione. Lo sono invece sicuramente persone vaccinate, anche con seconda o terza dose, che vengono infettate da Omicron e che poi lo veicolano». Tra il 5 e il 10 gennaio sapremo dai dati come ha viaggiato il virus durante le feste appena trascorse. «Dobbiamo aspettarci attorno ai 120mila casi per un po’ di giorni», chiarisce senza troppo pensarci su il professore.

Europa

Un altro fattore critico riguarda la somministrazione del vaccino, soprattutto la terza dose: «Con 48 combinazioni come si fa capire come funzionano i vaccini?». Il professore non ne fa solo una questione locale. «L’Europa non ha ancora capito che bisogna prendere delle iniziative comuni. Le faccio un esempio. La decisione sulla quarta dose non la si può prendere sulla base delle persone che hanno fatto la seconda o la terza, bensì sulla base del livello di protezione. Ma questo lo abbiamo solo con Pfizer e Moderna. Così succederà che, su 48 combinazioni, faremo in ritardo la dose a chi ne avrebbe davvero bisogno prima e la terza o la quarta dose a persone che non ne hanno bisogno. Questo è profondamente sbagliato». Il professore guarda però anche fuori dall’Europa: «La variante Omicron arriva da un Paese dove non si era vaccinato nessuno. Se non si vaccinano le persone il virus trova spazio e si modifica. Se non si fanno delle considerazioni e si cercano delle soluzioni a livello globale diventa difficile pensare di trovare una efficace soluzione». Il professore è strenuo sostenitore di un vaccino monodose a basso prezzo che possa essere utilizzata su tutta la popolazione del pianeta: «Di questo dovrebbero occuparsi le case farmaceutiche e su questo dovrebbero spingere i governi di tutto il mondo».

Competenza

Tornando all’Italia, una considerazione su un equivoco che rischia di portarci indietro invece che avanti: «In questi ultimi sei mesi gli italiani sono stati illusi si stesse raggiungendo l’immunità di gregge e si è ritardato con la terza dose. Si doveva cominciare con le inoculazioni al massimo da giugno o luglio. Abbiamo invece pensato che il problema fosse risolto e abbiamo pensato di essere più bravi perché l’Italia aveva un numero di casi minore e così abbiamo aspettato. All’apparenza sembrava tutto giusto, ma poi si è capito che si sono fatte le cose male». Un giudizio senza tanti giri di parole, alla gestione tecnico politico della pandemia: «Così come stanno le cose, con il livello di competenza che si dimostra, siamo nelle mani del virus e dei vaccini».

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