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Azioni urgenti contro le varianti Covid: sviluppato a Padova il progetto "Verdi"

L’Università di Padova e la Fondazione Penta guideranno "Verdi", un nuovo consorzio di ricerca sul Coronavirus nei bambini e nelle donne in gravidanza

L’Università di Padova e la Fondazione Penta guideranno "Verdi", un nuovo consorzio di ricerca sul Coronavirus nei bambini e nelle donne in gravidanza.

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Dichiara Carlo Giaquinto, professore dell’Università di Padova e presidente della Fondazione Penta Onlus: «La ricerca sul Covid-19 nei bambini è partita con enorme ritardo, nella falsa convinzione che i bambini non fossero coinvolti e non fossero importanti per capire le dinamiche della pandemia. È estremamente importante che venga finalmente riconosciuto il ruolo chiave che i bambini e gli adolescenti giocano nell’epidemia e che comprendiamo la storia naturale dell’infezione in età pediatrica, con particolare riferimento alle conseguenze dell’infezione a lungo termine».

Progetto Verdi

Il progetto Verdi (SARS-CoV-2 variants Evaluation in pRegnancy and paeDIatrics cohorts), finanziato dalla Commissione Europea con un fondo di 10 milioni di Euro, sostiene uno sforzo collaborativo a livello internazionale per analizzare e valutare l’impatto delle nuove varianti su queste popolazioni vulnerabili. Il gruppo di ricerca, composto da 22 centri di eccellenza in Europa, USA, Sudafrica, Caraibi, Medio Oriente, Asia, guidato dall’Università di Padova in collaborazione con la Fondazione Penta Onlus, ha l’obiettivo di studiare i meccanismi di sviluppo e di diffusione delle varianti ed il loro impatto sulla salute di donne e bambini, fornendo così informazioni utili al controllo di questa infezione nei diversi contesti geografici e al miglioramento delle strategie vaccinali. Il consorzio condividerà dati sulle varianti del coronavirus provenienti dalle cartelle cliniche dei pazienti, da studi sulla trasmissione domestica e da programmi di screening, che verranno analizzati in maniera armonizzata tra centri di ricerca in diverse parti del mondo. Il monitoraggio di questa popolazione resta un’azione fondamentale per combattere il coronavirus e controllare la diffusione delle varianti, specie in un contesto epidemiologico ad evoluzione rapida grazie all’incremento dell’attività vaccinale ma anche a causa delle varianti. «L’Università di Padova e i suoi partner portano nel progetto Verdi una straordinaria capacità di raccolta e analisi di dati di tipo epidemiologico. Il consorzio Verdi lavorerà in collaborazione con altre infrastrutture di ricerca europee (Orchestra, Recover, Recodid ed Ecraid) per garantire una piena circolarità dei risultati di ricerca e la loro immediata applicazione alle strategie di trattamento e prevenzione in atto a livello globale», afferma il prof. Giaquinto. I risultati di questa ricerca collaborativa serviranno a trovarci meno impreparati all’insorgere di future emergenze sanitarie.

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