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Venerdì, 19 Aprile 2024
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«Incontro urgente in Regione o bloccheremo il servizio»: la protesta dei lavoratori

Circa 80 dipendenti della cooperativa che si occupa del sostegno di studenti con deficit della vista e dell'udito attendono notizie relative al rinnovo dell'appalto

«Mi sento di dire una cosa molto pesante: non è possibile che noi facciamo una richiesta di incontro per tutelare questi lavoratori e sia l'Ulss 6 Euganea che la cooperativa ci ignorino. Non è possibile che dopo due anni di grande professionalità di questi lavoratori, che in questo momento stanno vivendo una situazione di forte disagio, vengano inascoltati. Per noi questa è una condotta anti-sindacale e non ci sembra opportuno andare avanti così. Chiediamo quindi un incontro urgente altrimenti saremo costretti a bloccarci». A parlare è Roberta Pistorello della segreteria provinciale della Fp Cgil, giunta a Palazzo Moroni insieme a Salvatore Livorno della Fpl Uil di Padova e ai suddetti lavoratori per denunciare una situazione diventata «insostenibile».

Il comunicato

Come spiegato in un dettagliato comunicato, «Nella Provincia di Padova, così come in altre province venete ed italiane, è attivo il Servizio di Integrazione Scolastica per studenti con deficit della vista e/o dell'udito. Tale servizio si sostanzia in attività didattico-educative tese a curare e supportare l'apprendimento di tali studenti nonché a favorirne le fasi di crescita come pure lo sviluppo delle autonomie. Tale tipo di intervento è espressamente previsto dalla legge quadro 104/1992. Le competenze riguardo alla sua assegnazione sono state attribuite alle Province e, in seguito alla Legge del Rio 56/2014, sono state demandate alla Regione. La Regione Veneto ha bandito nel 2018 una gara d'appalto per l'affidamento di tale servizio: la cooperativa sociale Socioculturale Onlus si è aggiudicata l’appalto per l’anno scolastico 2018/2019, con proroga per l’anno successivo 2019/2020. Da qui la cooperativa Socioculturale Onlus viene incaricata dall’Aulss 6 Euganea per conto di regione Veneto per gestire il sevizio in oggetto. Tale riorganizzazione ha determinato un peggioramento delle condizioni lavorative del personale. Sono state tagliate le ore di raccordo dedicate alle riunioni con le altre figure professionali che compongono l'equipe che cura il progetto educativo /didattico del minore. Gli assistenti alla comunicazione vengono pagati 9,35 euro lordi l'ora, cifra irrispettosa della professionalità e non congrua rispetto alle delicate mansioni che vengono loro richieste (nel territorio padovano quasi tutti gli operatori sono in possesso della laurea magistrale). Svolgono un lavoro “itinerante”, con orari di lavoro “spezzati” e discontinui: prestano servizio spostandosi continuamente tra la casa e la scuola di ogni utente (questi spostamenti vanno poi moltiplicati per i due o tre utenti seguiti da ogni assistente). Nonostante abbiano un contratto a tempo indeterminato, lavorano “a cottimo”: qualora l'utente sia assente, le relative ore di lavoro non vengono retribuite. L’assistente all’autonomia e alla comunicazione è perciò costretto a recuperarle in altri momenti per sperare di mantenere stabile lo stipendio. Ciò comporta un ulteriore aggravio: non solo non è sempre possibile recuperare tali ore, ma siffatta modalità determina anche una continua instabilità nell’organizzazione lavorativa e familiare dell’assistente. Gli operatori hanno richiesto più volte un incontro con l'Aulss e con l'assessore al sociale della Regione Veneto, ma non hanno ancora ravvisato in queste istituzioni la disponibilità ad ascoltare le criticità sopra esposte. Agli operatori viene chiesto di svolgere un lavoro complesso e che richiede molteplici competenze tecniche e relazionali, lavoro che a causa dell'indifferenza delle Istituzioni, che lo dovrebbero invece sostenere ed incoraggiare, rischia di essere compromesso nella sua qualità; c'è il pericolo di assistere  anche ad un pericoloso turn-over degli operatori stessi, già iniziato, con inevitabili ripercussioni sugli studenti con disabilità seguiti».

Blocco

Aggiunge Salvatore Livorno: «Stiamo parlando di 80 lavoratori molto qualificati e con alta professionalità, che si occupano di bambini sordomuti. Abbiamo chiesto da mesi, anche attraverso l'interessamento di alcuni consiglieri regionali, un incontro con l'assessore regionale Lanzarin, che però non è ancora avvenuto pur essendo in una fase in cui si deve ridiscutere il rinnovo di questo appalto. Spesso si indica il Veneto come modello di efficenza, ma in questo caso siamo di fronte a lavoratori mortificati e stufi di questa situazione. Finché non ci sarà uno sblocco, ovvero finché la cooperativa non si prenderà le proprie responsabilità, finché l'Ulss 6 Euganea non smetterà di fare lo scaricabarile e finché la Regione Veneto non si metterà una mano sulla coscienza per non dire altro noi bloccheremo questo servizio».

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